“Dieci domande (più una)” a Tatillo!
Foto copertina: Facebook Attrix
Benvenuti in questa nuova puntata di “Dieci Domande (più una)“, rubrica di Powned interamente dedicata ai grandi protagonisti del mondo esports italiano che rispondono alle nostre domande in delle interviste esclusive.
Nelle scorse settimane abbiamo sentito ai nostri microfoni le opinioni di Rampage in the Box, che ha inaugurato la serie, o anche quelle di Attrix o di Bunnyhoppor, presto protagonista alle finali mondiali di Hearthstone negli Stati Uniti.
Questa volta a rispondere alle nostre domande è stato il celebre streamer Mario , conosciuto da tutti noi comeTatillo , da anni attivo su vari titoli (come LoL o Hearthstone) a cui abbiamo voluto chiedere considerazioni sul suo presente e sul suo futuro professionale, ed ovviamente anche sulla situazione degli esport in Italia.
Vi auguriamo una buona consultazione ed un buon divertimento, ricordandovi che di seguito troverete tutti i canali del buon Tatillo!
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- Ciao Tatillo, è un piacere averti qui con noi su Powned! Presentati e raccontaci qualcosa su di te.
Ciao! Il piacere e l’onore sono miei! Mi chiamo Mario, ma da sempre soprannominato Tatillo, ho 23 anni e studio Ingegneria Aerospaziale a Padova. Vengo da Castellabate, in provincia di Salerno, emigrato in Veneto per lo studio.
- Come è nata l’idea di fare streaming?
È iniziato tutto per gioco, circa 4 anni fa, con il mio storico gruppo di amici di LoL “WANM Team”, per rivedere le live e ridere dei nostri errori in game.
Poi ho accantonato l’idea per un paio d’anni, infine ho conosciuto Mattia (Attrix, ndr).
Dopo aver cominciato a streammare con lui, mi son lasciato trascinare in questo mondo. E approfitto dell’occasione per dirgli grazie, perché mi ha dato la spinta psicologica per iniziare.
Ero molto timoroso all’inizio perché non volevo sembrare uno che approfittasse della sua amicizia o del fatto che streammassi con lui, quindi un giorno me lo so preso in disparte e gli ho raccontato tutti i miei timori…detto tutto, lui se ne esce con “Mario non fa lo stronzo, streamma e divertiti”.
E queste parole semplici, chiare e coincise sono state il motore che ha avviato tutto. Grazie Mattì!
- Tutti ti conoscono come la spalla di Attrix. Com’è nata questa collaborazione?
Bella domanda! Ce lo chiedono sempre tutti e per ridere rispondo sempre “in uno strip club”.
In realtà è nato tutto per caso, l’estate di due anni fa girovagavo su YouTube in cerca di video di Hearthstone e mi imbattei nella live di sto tipo coi capelli rasati quasi a zero, il piercing sul mento e che smattava quando l’rng vinceva su di lui.
Amore a prima vista.
L’ho cominciato a seguire e vedevo che aveva uno stile molto “rustico”, senza nessuna grafica nei video. Sapendo usare un poco Photoshop mi misi in testa di fargli qualche overlay, lo contattai e cominciammo a parlare.
Alla fine gli feci solamente l’overlay per la webcam (sul suo cell sono ancora salvato come “Mario Overlay”) che usò per quasi un anno (e per la quale mi prende ancora in giro perché era mooolto banale).
In seguito iniziammo a stringere amicizia e passai prima dall’essere “il tizio che ricordava di mettere il deck tracker”, a uno dei gestori della sua pagina Facebook, per poi diventare la voce fuoricampo che gli rompe le scatole.
- Riesci ad incastrare bene i tuoi impegni universitari quotidiani e lo streaming?
Tocchiamo un punto dolente. Si ci riesco, ma sempre per il rotto della cuffia. Purtroppo (e per fortuna) frequento una facoltà che mi richiede molto tempo e studio e quindi non è facile conciliare tutto.
Vivo in un equilibrio precario e mi è capitato non poche volte di studiare la notte per preparare degli esami. Ma ce la si fa, questo è l’importante.
E mi sembra giusto ringraziare chi mi segue per la pazienza che ha quando magari avverto 5 minuti prima della live che salta per impegni universitari improvvisi.
- Raccontaci qualcosa di te al di fuori dello streaming.
Sono un grande appassionato di fotografia, infatti quando posso mi armo della mia cara reflex e vado in giro a scattare foto.
Un’altra mia passione è il mare, nuotare ti da quei momenti di tranquillità di cui tutti hanno bisogno.
E infine il cibo, devo essere sincero, ringrazio di essere nato in Italia perché abbiamo un patrimonio gastronomico unico.
Mi piace un sacco cucinare ( e mangiare!) e il mio amore sono le mozzarelle, che sono diventate persino emote del mio canale.
- Cosa pensi della situazione attuale italiana riguardo l’Esport? Pensi che siamo al passo con i tempi o ci manca qualcosa?
Non sono un grandissimo esperto di Esport ma ho seguito spesso la scena competitiva sia di League of Legends che di Hearthstone e devo dire che purtroppo, come sempre, su questi aspetti l’Italia sta un passo indietro.
Negli ultimi anni si vedono dei cambiamenti devo dire positivi per quanto riguarda gli Esport, ma sembra sempre che ci manchi quel poco per essere al passo con il resto del mondo.
Ma l’importante è sapere che ci sono persone che lavorano per colmare quel vuoto.
E poi abbiamo dei campioni che portano avanti la bandiera italiana anche all’estero, mi vengono in mente Jiizuke e Turna, che in molti ci invidiano; quindi possiamo dire che abbiamo delle buone basi per promuovere l’Esport in Italia.
- Quando è nata la passione per i videogame?
È cominciata sin da ragazzino, andavo da mio nonno a chiedere i soldi per andare in sala giochi a giocare a Street fighter o a Metal Slug ai cabinati, per poi passare da Super Mario Bros e Pokemon per Game Boy, a Kingdom Hearts per la Play e per finire con LoL e Hearthstone.
In pratica ho avuto la fortuna di assistere a quasi tutta l’evoluzione del mondo videoludico, come non innamorarsene?
- C’è qualcosa che cambieresti nel tuo percorso di crescita su Twitch?
Devo essere sincero non cambierei nulla, son stato sempre circondato da persone pronte ad aiutarmi e a sopportarmi, prima tra tutti Mattia, poi Ico, Aldo, Alessandro, i 2 Fabio e infine quell’anima pia di Dado che mi sopporta e mi supporta. Poi si è creata una bellissima community che quando si entra in chat non sembra una chat di streaming, ma sembra di andarsi a bere una birra al pub con gli amici. Sono estremamente soddisfatto.
- Che consiglio daresti ad una persona che vorrebbe intraprendere la carriera di Streamer?
Divertirsi, divertirsi, divertirsi. Sembra una cosa stupida, ma è quello che sta alla base di tutto; lo streaming è un mettersi in gioco, confrontarsi con altre persone, trasmettere le proprie idee. Non è assolutamente facile, ma con impegno e voglia di fare si ci riesce. E deve essere una cosa che piace fare, se lo fai senza voglia o altro la gente che ti segue se ne accorge, e non va. L’ultima cosa importante è non perdersi d’animo, se si vede un commento negativo non bisogna abbattersi, ma deve essere un trampolino per migliorare lo streaming e la persona che sta dietro ad esso.
- Che persona c’è dietro a Tatillo? Un messaggio che vorresti lasciare ai tuoi fan.
In realtà non c’è molto da raccontare, non sono una persona che si vanta ma una delle poche cose di cui vado fiero è che sono una persona cristallina, la differenza tra la mia “real life” e lo streaming è il tasto “avvia trasmissione”. Chi mi segue sa che sono una persona che dice tutto quello che gli passa per la testa (delle volte anche esagerando) e che ama divertirsi. Mario e Tatillo sono la stessa persona, con o senza streaming.
Non so che messaggio lasciare devo essere sincero; mi viene in mente “#Tatilled” o “Quando il game non va keep calm e magnat na muzzarell”, ma mi sembrano un po’ banali, quindi ne approfitto solo per ringraziare Voi di Powned per l’opportunità di questa intervista e anche tutti quelli che mi seguono per l’immenso supporto che mi danno. Grazie!