“Dieci domande (più una)” a Gera89!
Benvenuti in questa nuova puntata di “Dieci Domande (più una)“, rubrica di Powned interamente dedicata ai grandi protagonisti del mondo esports italiano che rispondono alle nostre domande in delle interviste esclusive.
Nelle scorse settimane abbiamo sentito ai nostri microfoni le opinioni di Rampage in the Box, che ha inaugurato la serie, o anche quelle di Attrix, di Tatillo o di Bunnyhoppor, presto protagonista alle finali mondiali di Hearthstone negli Stati Uniti.
Questa volta a rispondere alle nostre domande è stato Gera89, streamer e giocatore italiano da sempre grandissimo appassionato di Hearthstone ed anche Top8 agli Europei 2015.
Vi auguriamo una buona consultazione ed un buon divertimento, ricordandovi che di seguito troverete tutti i canali del buon Gera89!
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- Ciao Gera89, è un piacere averti qui con noi su Powned! Presentati e raccontaci qualcosa su di te.
R: Ciao a tutti! Mi chiamo Gerardo di Pietro, conosciuto come Gera89 in streaming. Sono di Alessandria, vicino Torino, ma nato in Calabria! Sono un ragazzo poco curioso, dai sani valori come quello della famiglia (che non è tipico di questi tempi), sono sposato da un anno. Credo fermamente nei valori forti come appunto la famiglia ed il matrimonio.
- Come è nata l’idea di fare streaming?
R: è nata con la passione del gioco di Hearthstone, e con esso ho trovato la giusta situazione per poter fare streaming. Già dalla beta rankavo davvero tanto, raggiungendo parecchie volte il legend, e tutti mi hanno sempre consigliato di giocare in streaming, e poter scambiare idee con altre persone (intanto sto giocando mentre facciamo l’intervista!).
Ho iniziato a formare un gruppo di persone davvero solido di persone, con cui mi sento giornalmente. Guadagno grazie allo streaming, ma non dal primo anno: ho cominciato successivamente, e le cose sono cambiate radicalmente per il mio canale. E’ diventato anche un lavoro, perché è una parte integrante della mia vita, e grazie alle persone che mi supportano riesco a trovare la giusta motivazione per poter continuare a far crescere il canale.
- Sappiamo che ti sei qualificato nella Top8 di Hearthstone del BlizzCon 2015. Che sensazioni hai provato?
R: E’ stato come un sogno che si realizza: calcare quello scenario è stata un’esperienza incredibile. E’ un sogno che non si è realizzato subito, ma solo da quando ho scoperto i tornei esports. Ho cominciato a vedere questa meta sempre più vicina. Ai tempi, sapevo di essere un buon giocatore di Hearthstone, e soprattutto avevo il supporto di tantissime persone che mi aiutavano negli allenamenti quotidiani nel gioco, circa 6/8 ore al giorno di gioco continuo! Non credevo molto nel videogioco, ma perché in Italia non si ha quella concezione di videogioco come lavoro e competizione, invece mi sono dovuto ricredere. Ho provato un senso di responsabilità enorme per tutti quelli che credevano in me, e il mio errore è stato non prenderla troppo seriamente, visto che una parte di me era già contenta così per aver raggiunto quel risultato.
- Riesci ad incastrare bene i tuoi impegni lavorativi quotidiani e lo streaming?
R: Si, riesco ad incastrarli bene! Come dicevo, essendo sposato ho delle responsabilità, quindi non sono solo videogiochi. Gestisco un’edicola all’interno di un supermercato, e riesco ad abbinare il tutto. Non ho particolari vizi o spese, altrimenti non avrei potuto mantenere questo stile di vita!
- Raccontaci qualcosa di te al di fuori dello streaming.
R: Faccio una vita da sposato, che vi devo dire! Si va a mangiare fuori una sera, al cinema un’altra (che mi piace moltissimo), e faccio streaming! Tutto molto tranquillo.
- Cosa pensi della situazione attuale italiana riguardo l’Esport? Pensi che siamo al passo con i tempi o ci manca qualcosa?
R: Non me ne intendo moltissimo, ma credo molto nelle persone. Mi affido tanto a chi sa molto più di me rispetto all’argomento.
- Quando è nata la passione per i videogame?
R: Possiamo partire da quando facevo le elementari, da quando giocavo con il primo Gameboy. Pokèmon, secondo me, è uno dei capolavori per eccellenza, e da lì a poco è uscita la prima Playstation, di cui ero follemente innamorato.
- C’è qualcosa che cambieresti nel tuo percorso di crescita su Twitch?
R: Si: credo di essere una persona che può dare molto di più. Con l’edicola ed i miei orari non è sempre facile essere attivi, ma potrei sicuramente migliorare moltissimo. Mi reputo limitata per quel che riguarda lo stream, mi piace avere un pubblico più piccolo, ma che mi segue per quello che sono io.
- Che consiglio daresti ad una persona che vorrebbe intraprendere la carriera di Streamer?
R: Senza girarci intorno, è difficile. Non è facile fare dei numeri, per l’enorme concorrenza. Come consiglio, iniziate senza pensare a fare soldi, ma fatelo per passione e interesse, perché vi piace stare a contatto con gli altri. Bisogna essere tanto costanti, e bisogna avere degli orari fissi in cui andate live, come un lavoro. Questo, sul lungo tempo, vi ripaga l’impegno preso.
- Che persona c’è dietro a Gera89? Un messaggio che vorresti lasciare ai tuoi fan.
R: Dietro Gera c’è una persona spontanea, così come la vedi, gli piace fare le cose a caldo.