Dieci domande (più una) a: Attrix. Parte 1
Fonte copertina: RedBull
Il celebre Mattia Attrix Attrice si è recentemente interfacciato con noi in una lunga e dettagliata intervista.
In questa abbiamo cercato di spaziare molto nelle tematiche trattate andando ad approfondire sia gli aspetti maggiormente inerenti lo stato attuale del gioco, sia la situazione generale di Hearthstone e le sue prospettive future.
Abbiamo preferito dividere l’intervista in due parti diverse e poco sotto troverete quella iniziale.
Vi auguriamo una buona lettura ed un buon divertimento, e ringraziamo il caro Attrix per la disponibilità e l’entusiasmo con cui ha accettato questa nostra proposta!
Social Attrix
D: Ciao Mattia! Inizio col chiederti di presentarti e di raccontarci qualcosa su di te.
M: Ciao a tutti carissimi, sono Mattia, conosciuto anche come Attrix, nome che riprende parte del mio cognome (Attrice ndr.). Sono specializzando in robotica e automazione e laureato in ingegneria informatica biomedica.
D: Ci racconti com’è iniziata questa tua avventura nel web?
M: Iniziò tutto con un video su Resident Evil 4, girato sul letto della mia ragazza, in pigiama. Nonostante questo vidi che il video riscosse successo, alla gente piacque da subito il mio modo di fare, di parlare, di approcciarmi con loro. Decisi successivamente di rispolverare un gioco su cui avevo passato molte ore, Hearthstone.
Al tempo su YouTube c’erano poche persone che pubblicavano contenuti di quel gioco, che io ricordi erano solo Il Duca e Bloor. Non che ora siano cambiate le cose, dato che ci siamo aggiunti io e Poly, quattro st****i al posto di due.
Devo dire che agli albori della mia carriera crescere su YouTube non fu per nulla facile.
Ricordo che quando non portavo ancora Hearthstone ed i miei numeri erano molto piccoli, ogni singolo commento, ogni singola visualizzazione, ogni singolo iscritto riusciva a darmi forza.
Pensa che mi ricordo di quasi tutti i miei primi iscritti.
Dopodiché, quando decisi finalmente di portare Hearthstone, parlai con Stak (di Powned ndr.) e gli passai i miei video.
A lui piacquero, e parecchio, così mi aiutò pubblicandoli su Hearthstone community Italia e grazie a questo sono riuscii a crescere tre, quattro volte più velocemente di come avrei fatto senza.
D: Non sapevo che ci fosse lo zampino di Powned dietro il tuo successo!
A: Più che zampino direi che è stata proprio una zampona! Stak sa benissimo quanto gli sia grato per questa cosa e mi sembra più che giusto ringraziarlo nuovamente anche in questa intervista.
D: Cosa ne pensi di Twich? Preferisci questa piattaforma a YouTube?
A: Sono due piattaforme completamente diverse. Ho avuto la strada spianata quando mi sono trasferito su Twich data la mia community di 40.000 persone già presente su YouTube. E non erano 40.000 utenti finti, ma tutti attivi. Ovviamente non tutti mi hanno seguito su Twich altrimenti in questo momento sarei un competitor di Ninja.
Ho avuto comunque la fortuna di portarmi dietro una buona parte della mia utenza e con questa piattaforma ho trovato proprio quello che cercavo; ovvero intrattenimento sano, che deriva appunto dalla live, dal botta e risposta e la necessità di aver sempre la battuta pronta.
Penso che si veda con queste cose se una persona è brava ad intrattenere. Utilizzo Hearthstone come background del mio piccolo spettacolo anche se ora sto variando molto, infatti in ogni live potete trovare Hearthstone con continuità alternato con Dark Souls 3, Pay Day 2 ed ora Resident Evil 2.
Sto diventando sempre più versatile e vedo che alla mia community questo piace, mantenendo comunque il mio personaggio al centro dell’intrattenimento.
D: Tu sei un giocatore prima che un intrattenitore, o perlomeno lo eri sicuramente prima di diventare Attrix. Com’è cambiato il rapporto con i giochi?
A: Bella domanda. Sicuramente c’è una netta differenza nel giocare in chill, cioè giocare un gioco e goderselo completamente stando in silenzio, e giocare durante una live. Sarei ipocrita nel dirti che fare un gioco come Resident Evil o come Dark souls in streaming sia uguale a giocarli in chill. Partendo dal presupposto che sono dei giochi paragonabili a dei capolavori, vanno proprio ammirati e sarebbe giusto giocarli rimanendo a bocca aperta.
In live tutto questo non è possibile, perché se fai una live rimanendo a bocca aperta capisci bene che non può considerarsi intrattenimento.
A me Twich piace tantissimo, fare le live mi diverte ed una delle cose che apprezzo di più è quando le persone mi lasciano un ringraziamento perché sono riuscito a strapparli un sorriso magari in un momento negativo della loro vita.
Ovviamente quando poi chiudo la live io sono un giocatore, sono anche uno streamer ma la passione per i videogiochi trascende tutto questo.
Quindi finita la live mi siedo, apro la mia PS4 Pro bianca, con una rigatina dovuta a un lancio di Pad e mi metto a giocare a Red Dead Redemption 2 in chill, in rilassatezza, senza dover commentare qualsiasi cosa.
D: Le tue live sono molto movimentate, molte volte giocando ad Hearthstone ti innervosisci e cacci qualche urlo. Volevo sapere che sensazioni ti rimangono e come ti senti quando le luci si spengono dopo magari due, tre ore di stream.
A: Io ultimamente faccio sempre quattro ore di live ed ora dico una cosa che mi viene spesso detta. Il mio modo di intrattenere è un modo molto variegato, c’è l’incazzatura, c’è la battuta, c’è un modo di parlare mio che tende ad occupare tutti gli spazi e quindi puoi trovare nella live vari tipi di emozioni contrastanti. Questo fa capire che quelle quattro o cinque ore di stream sono molto piene e per chi guarda è una figata però per me è di una stanchezza incredibile.
Sai cosa dico ai miei collaboratori, alla mia fidanzata quando spengo la live?
In questo momento voi potete raccogliermi con un cucchiaino.
Questo vale per ogni live, dopo un evento è normale che la stanchezza sia ai massimi livelli, però mi sento così in realtà dopo ogni stream, proprio perché ogni volta cerco di dare il cento per cento di me stesso.
D: Secondo te a cosa è dovuto il momento che sta vivendo Hearthstone?
A: Questa è una domanda che in un certo senso mi fa male. Non voglio far la parte di quello che si lamenta a prescindere dal meta di Hearthstone, ne creare flame, ma giocando dalla beta mi sono fatto un’idea di come funziona il gioco e mi sento di dividerlo in queste fasi:
- Fase di hype per l’espansione in uscita;
- Fase di hype per l’espansione;
- Dopo un mese lo stallo totale del meta;
- Fase di hype per i nerf che ci dovranno essere.
Questo è, in modo molto semplificato, come io divido Hearthstone. Il fatto che il meta si stalli è normale in un gioco di carte in cui ci sono delle carte fortissime, ed è normale che dominino il meta, soprattutto nel momento in cui non ci sono tech card o counter.
Quindi cosa può fare un giocatore? O cerchi di counterarle oppure ti adegui. Se le carte sono talmente forti la Blizzard interviene con un nerf. Che succede poi? Andandole a nerfare ci saranno poi altre carte che brilleranno tornando al punto di partenza. Un cane che si morde la coda insomma.
Ci saranno quindi sempre deck top tier e deck che cercano di rincorrerli o costruiti per counterare i deck più forti.
Attualmente secondo me ci sono carte come Urlo Psichico del prete o il DK del cacciatore che sono troppo forti ed infatti abbiamo visto che hanno la dominanza della top tier del meta.
Io tutto questo lo accetto, quello che non accetto invece è la Blizzard, che ha sempre voluto fare battaglia contro i deck OTK, ed ora permette loro una così forte presenza nel gioco. Questi mazzi secondo me sono estremamente sbagliati, noiosi da giocare e che ti lasciano poco dell’essenza che dovrebbe avere Hearthstone.
Se viene a crearsi un meta in cui la dominanza la hanno i deck OTK, io caro ti assicuro che è normale che la noia venga di conseguenza.
Quindi, secondo me, il problema di Hearthstone in questo momento sono i deck OTK.
Primo fra tutti il Prete, poi abbiamo OTK pala, è nato pure un OTK Shirvalla, ed infine i vari mazzi Mechathun.
D: Papabile Malygos in Hall of Fame quindi?
A: C’entra Malygos perché, oltre al Malygos Druid che è tutt’ora presente in meta, è una carta fondamentale del resurect priest.
Quel mazzo del prete è sbagliato, perché rievocare con basso costo in mana parecchi servitori e poi far le combo con Punizione Sacra o Detonazione Mentale scontate dall’elementale e far cinquanta o sessanta danni in un turno non dovrebbe essere possibile.
Voglio far capire che se tu sei amante dei deck control come me, ed in un match up come questo giochi perfettamente, giochi attorno a delle carte, fai i trade e poi all’improvviso tu che hai comandato tutta la partita ti vedi morire da una magia che ti fa ottanta danni.
Mi è successo più volte e ti assicuro che non è divertente, anzi è parecchio frustrante ed è giusto che tu abbandoni il gioco e ti dia ad altro.
Continua…