Bilanciamenti HS: buon tentativo, ma ancora non basta
Sono passati alcuni giorni dall’arrivo dei bilanciamenti su Hearthstone, e tutti i giocatori stanno cercando una quadra per il meta corrente. Per quanto il tempo prima di un prossimo aggiornamento sia probabilmente “lungo”, questo è un ottimo momento per tirare le prime somme della recente patch.
La 20.2.2 ha portato con sé tanti bilanciamenti, sia nerf che buff, ma sono stati effettivamente efficaci? Diciamo di sì anche se non completamente. La migliore azione è stata sicuramente in fase di nerf, meno per quanto riguarda i buff.
Nerf
I primi giorni sono stati tragici perché sembrava che niente fosse cambiato, ma poi effettivamente si sono visti gli effetti della patch su alcune carte/classi. I Top Tier hanno perso la loro popolarità e percentuale di vittorie (eccezion fatta per il Paladino di cui parleremo dopo). Mankrik è stato forse il nerf meno incisivo eppure le classi che lo utilizzano sono diminuite drasticamente: meno Face Hunter e meno Tempo Rogue.
Acqua Sorgiva Rinfrescante, personalmente, resta fortissima, e quindi anche lo Spell Mage eppure la popolarità del Mage è crollata, o meglio si è bilanciata. Isteria è stata equilibrata, non aveva l’obiettivo di aggiustare nessun archetipo in particolare, ma solo di bilanciare al meglio il potenziale di questa spell.
Brutto colpo anche per Rush Warrior dopo il nerf a Cavalcagranchi, introvabile ormai anche nei vari Paladin. Proprio quest’ultima classe è un dettaglio importante: diminuita molto la popolarità, ma la winrate non accenna a diminuire in nessun modo. Sembra che il Paladin sia la classe più adattabile del meta, a dimostrazione del potenziale devastante di TUTTE le carte di Uther nello Standard.
Infatti il nerf a Primo Giorno di Scuola ha abbassato il potenziale dei mazzi aggro, ma è stata inserita perfettamente in archetipi più midrange.
Buff
I buff sono un punto dolente di questo aggiornamento. Gli unici buff utili guardando il meta? I miglioramenti a Zannaguzza, Signora dello Scudo e N’Zoth, Dio degli Abissi, ma la prima solo perché il Deathrattle Demon Hunter di per sé è un buon mazzo, favorito dai nerf; la seconda ha migliorato le potenzialità del Control Warrior, ma non è una carta core di questo archetipo; mentre la terza è l’unica carta che ha visto il suo utilizzo incrementarsi a dismisura, ma neanche tanto per il guadagno di un mana sul suo costo, ma ancora per la mancanza di altre archetipi, dovuta ai nerf.
Le altre carte buffate sono praticamente invisibili soprattutto quelle dello Shaman. Thrall è introvabile in Ladder, neanche i buff sono riusciti a farlo risorgere, neanche di poco. Le altre carte, del Priest e del Warlock, hanno purtroppo bisogno o di un rework o, meglio, di altre carte a supporto di queste.
Chiudiamo anche questa sezione parlando di Paladin: anche in questo caso, gli archetipi si sono evoluti. Si è passati dall’avere tanti Secret/aggro ad avere Secret/Mid, Secret/N’Zoth Paladin. Addirittura in Ladder si trovano dei Big Paladin, non fortissimi ma neanche tanto meme.
Le carte buffate non presenti nel meta
Tutto quello sopracitato potete anche constatarlo nell’ultima analisi di HS Replay che ha pubblicato i risultati dei bilanciamenti con le differenze di popolarità e winrate delle classi rispetto al meta pre-patch.
Quindi? Come sono stati questi bilanciamenti? Se dovessimo fare una media, direi sotto la sufficienza, poiché i nerf sono stati sopra la media, ma i buff molto deludenti. Blizzard ha dichiarato che i buff sono orientati di più ai futuri contenuti, ma i giocatori di Hearthstone non possono ricevere una patch che però guarda alle future patch. È un cane che si morde la coda all’infinito, o almeno cerca di mordersela. Però spezzerei una lancia a favore dei dev: ancora una volta voglio sottolineare la loro vicinanza alla community con frequenti aggiornamenti e consideriamo anche che bilanciare al 100% un gioco non è di certo una passeggiata.
Che ne pensate? Fateci sapere la vostra…
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