Aggro Shaman: è dominio totale…la Locanda attende l’intervento di Blizz
I giocatori della community che ieri hanno tentato l’assalto alla Top100 avranno sicuramente notato come la presenza degli Sciamani fosse in linea, se non maggiore, con quella vista nelle ultime settimane nella Locanda.
Thrall è, obiettivamente e dati alla mano, un dominatore talmente importante da suscitare la preoccupazione generale della community Hearthstoniana.
Il fatto che manchino ancora almeno 2 mesi (settimana più settimana meno) all’inizio del nuovo “Standard“, e che quindi ci saranno ancora almeno due stagioni ufficiali che risentiranno di quello che è ormai diventato il “problema Shaman“, non fa che esasperare la situazione ad un tale livello che in quasi 4 anni di monitoraggio quotidiano del meta non avevamo mai visto (no, neanche l’era dei Patron può essere considerata problematica come quella attuale).
Il problema è stato discusso ed argomentato in tutte le salse: di base alla community non piace che ci sia una tale diffusione di un singolo, e sempre identico, mazzo di Hearthstone. Questo perché avvia un semplicissimo meccanismo di “botta e risposta” che porta il giocatore a compiere una scelta molto semplice, ogni volta che avvia un match in classificata: gioco “il problema” o la “cura del problema”?
Questo ha quindi portato sia la diffusione di un singolo mazzo sia, al contrario, l’estrema utilizzazione di un altro: in questo caso parliamo dei decks della tipologia Reno (almeno in questo caso, avendo la possibilità di usare sia i Reno Mage sia i Renolock, diciamo che i giocatori hanno una maggiore possibilità di scelta).
Menzione particolare andrebbe fatta anche dei mazzi Pirati ma non è questo il punto dell’argomento che sicuramente tratteremo prossimamente.
Tornando al problema quindi, troviamo un mazzo estremamente forte e, per questo, fortemente utilizzato; la questione è talmente generalizzata da aver portato alcune persone a riferirsi ad Hearthstone come a “ShamanStone“.
Un ulteriore campanello d’allarme è stato lanciato durante la notte: diversi infatti sono stati i pro che hanno condiviso sui loro profili social le sessioni delle ultime 12 ore quando, come molti altri, erano a caccia della top100 Legend.
Quanto da loro pubblicato è sensazionale…Trump parla infatti di 44 partite giocate contro Thrall su un totale di 72 (70%), Fibonacci mostra le statistiche delle sue partite commentando con un ironico “Shamanstone is great” mentre Zalae si dice incredulo del fatto che ci siano 20 volte più possibilità di incontrare uno Sciamano che un Paladino o un Cacciatore.
I had a fun day playing Shamanstone @PlayHearthstone on the final day of the Winter Preliminary season! 44/63 (70%) games against Shaman :o pic.twitter.com/3C1FLaaE3Y
— Trump (@TrumpSC) 1 febbraio 2017
shamanstone is great pic.twitter.com/E2MgQaGU2d
— Fibonacci (@FibonacciHS) 1 febbraio 2017
Thrall is 42.81% of the legend metagame. More than 20x as likely to queue in to him than Hunter + Paladin combined. That’s incredible! pic.twitter.com/U7zi5wU0Sl
— Paul Nemeth (@LG_Zalae) 1 febbraio 2017
Acclarata quella che è una questione ormai universalmente riconosciuta e sviscerata fino al livello più profondo la domanda che sorge automatica è: Blizzard quando interverrà?
Abbiamo più volte sentito i dev dire che la situazione che si è creata non gli piace affatto e che la monitoreranno per cercare, se possibile, di risolverla. Il punto è però che le settimane passano in fretta e che la situazione potrebbe dover essere risolta anche prima dell’arrivo della nuova espansione.
Quello che però in molti non considerano è l’effetto che un intervento precedente all’arrivo del nuovo formato Standard potrebbe generare: un nerf all’Aggro Shaman avvierebbe un effetto domino per il quale alla scomparsa di questo deck ne seguirebbero diverse (e forse troppe) altre andando a stravolgere in modo totale l’immagine del meta cosi come è oggi.
E’ opinione abbastanza diffusa che i grandi cambiamenti piacciano ma se fatti non troppo spesso: immaginiamo ad esempio un giocatore che con tanti sacrifici sul gioco abbia costruito quella carta leggendaria che gli serviva per completare un determinato deck. Immaginiamo poi che non quella carta specifica ma magari un’altra del deck in questione sia nerfata causando la scomparsa dell’intero archetipo. Come reagirebbe quel giocatore di fronte al fatto che tutte le polveri messe da parte siano state inutilmente spese?
Questo si tratta ovviamente di un semplice esempio che potrebbe essere seguito da molti altri ovviamente.
La cosa importante però è che, ad esempio in questo caso, il giocatore dovrebbe “subire” un cambiamento probabilmente radicale poco prima di un altro che però è stato più volte annunciato ed atteso da tutti.
Pur essendo ovviamente importante da considerare quanto fin qui detto (da parte di Blizzard ovviamente), è nostra opinione che anche il rischio di far innervosire qualche giocatore sia un qualcosa di assolutamente ininfluente rispetto all’obiettivo di migliorare lo stato del meta. Ci auguriamo pertanto che, come sempre, ad Irvine trovino la giusta soluzione per far si che Febbraio e Marzo (e magari anche Aprile…) non vengano ricordati come ulteriori “mesi del totem” ma, meglio, come ladder caotiche in cui il talento e la capacità di costruire nuovi mazzi siano state le uniche due caratteristiche utili per comporre le Top100.