X Indie Developers: la cultura italiana nei videogiochi
Il nuovo appuntamento mensile di X Indie Developers, organizzato da IIDEA e Nintendo, ha dato spazio alla cultura ed al territorio italiano. Quattro talentuosi studi nostrani hanno mostrato i loro lavori, che mettono in risalto tutto ciò che di c’è di bello nel nostro paese, evitando anche i soliti ed inutili stereotipi.
X Indie Developers: l’Italia al centro
Mercato in netta crescita
Il costante incremento del giro di affari dei videogiochi in Italia va di pari passo con una sempre maggiore apertura del mercato verso altri settori. I dati di IIDEA parlano di quasi 17 milioni di videogiocatori e di un giro d’affari che ha ormai superato abbondantemente i 2 miliardi di euro.
Questi numeri provengono dall’ultimo Rapporto Annuale “I videogiochi in Italia nel 2020”. Questo bilancio riporta una performance storica per quest’anno, con un aumento del giro d’affari del +21,9%, e che testimonia una crescita assidua di tutto il settore.
Il mondo del gaming è sempre più fenomeno di massa, ma anche e soprattutto culturale. Proprio per questo aumentano costantemente le realtà che sfruttano le potenzialità di questo medium unico per scopi non puramente ludici.
È il caso di tutti quei videogame utilizzati per promuovere la cultura e il territorio di un Paese. Una tendenza che in Italia si è affermata sempre di più negli ultimi anni, trovando nel settore dei videogiochi indipendenti una vera e propria fucina di idee.
Lo svolgimento dell’evento
A fare gli onori di casa in questo X Indie Developers è stato il giornalista Lorenzo Fantoni. Dopo i classici saluti di rito, il conduttore ha passato la parola a Elisa Farinetti di Broken Arms Games, casa di sviluppo italiana che ha dato vita al simulatore vitivinicolo di Hundred Days.
Poi è arrivato il turno di Emmanuele Tornusciolo di Italo Games, autore dell’acclamato Milanoir. Interessante anche l’intervento di Pietro Polsinelli di Open Lab, softwarehouse sviluppatrice di Football Drama, un gioco di calcio molto diverso dal solito.
Ha chiuso il giro Pietro Righi Riva di Santa Ragione, società che ha dato i natali ad un capolavoro come Wheels Of Aurelia.
Conclusioni
La chiacchierata fatta con questi studi di produzioni tutti i italiani è stata indubbiamente interessante. L’industria dello sviluppo dei videogiochi è ancora molto indietro nel nostro paese, benché le idee intelligente ed argute non manchino (ad esempio Milanoir e Wheels Of Aurelia). Speriamo che il First Playble Fund sia solo un primo passo, un inizio, che darà una grossa mano alle nostre case di sviluppo. Con il tempo, l’Italia potrebbe arrivare a competere con i più grandi paesi produttori di videogiochi, aiutandosi con la forza delle sue idee geniali.
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