eSports assenti dai programmi dei partiti: perché la politica non discute di questo tema?
Sono ormai diverse settimane che, quotidianamente, vediamo la politica ed i suoi più celebri volti su ogni genere di media.
Sia essa la televisione, i social o i giornali (cartacei e non), protagonisti sono i personaggi della politica, i loro partiti ed i loro programmi il cui contenuto è spesso prezioso per aiutare anche i più indecisi a prendere una scelta nel giorno del voto.
Negli ultimi giorni abbiamo deciso di consultare quasi tutti i programmi presentati dai vari partiti, alcuni dei quali erano più sintetici ed orientati su determinate tematiche, altri erano più lunghi e dettagliati ma una delle cose che avevano in comune tutti quelli da noi presi in analisi era la totale assenza di una voce o anche solo di una nota inerente la tematica degli eSports.
Ovviamente ci sono molti temi in questo momento più importanti e decisamente più delicati da trattare, ma questo non toglie il fatto che siamo rimasti abbastanza colpiti da questa significativa assenza.
Il dibattito politico che ruota attorno gli eSports è certamente più sviluppato in altri paesi dell’Europa, basti pensare alla Germania dove la regolamentazione degli Sport Elettronici è stato un qualcosa di discusso sia all’interno del partito della Merkel, sia in quello dell’altro candidato Schulz.
Restando in Europa anche la classe politica della vicina Francia ha dato dimostrazione di grande interesse attorno a questo tema ed ha visto gli eSports protagonisti anche all’interno del parlamento o ancora in Spagna quando Ciudadanos ha presentato una proposta per la definitiva regolamentazione eSportiva anche nel più grande stato della penisola iberica.
In Italia invece, almeno per il momento, vige il silenzio assoluto.
Una regolamentazione definitiva o, più in generale, una maggiore partecipazione da parte dello stato a quello che è un settore in fortissima crescita (anche nella nostra nazione) sarebbe qualcosa di quantomeno positivo, sia per chi vive ed organizza gli eSports, sia per chi li guarda e li segue.
Ma, purtroppo, come dicevamo ad inizio articolo nessuna delle forze politiche che abbiamo avuto modo di analizzare mediante i vari programmi ha mostrato un qualche genere di interessamento alla tematica, lasciando ancora aperto un vuoto “politico” che, prima o poi, qualcuno deciderà di colmare.
La domanda che vogliamo porre oggi è la seguente: la mancanza degli eSports nell’agenda politica italiana e nei programmi dei partiti (su cui, solitamente, vengono inseriti TUTTI gli interventi auspicabili e non solo quelli a cui il partito stesso è più sensibile) denota una qualche mancanza della nostra classe politica?
O, molto più semplicemente, la nostra società non è ancora definitivamente pronta per permettere agli eSports di diventare una tematica di portata nazionale?