Microsoft punta a ridurre l’impatto ambientale del Cloud
Tra le sfide che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi anni, la lotta al cambiamento climatico è la più ardua ed impellente. Molte cose dovranno cambiare entro il 2030, e molte aziende si stanno già attivando. Microsoft è uno dei pionieri in questo senso.
La società americana ha infatti annunciato dei grossi cambiamenti per il servizio di Cloud, che al momento ha un impatto ambientale piuttosto importante. L’obiettivo è quello di diventare water positive e carbon neutral entro il fatidico anno, segnato come possibile punto di non ritorno.
Andiamo a vedere quali sono questi progetti, e come l’azienda sta agendo già da ora per raggiungere tutto quello che si è prefissata.
I cambiamenti di Microsoft a tutela dell’ambiente
Preview
Microsoft ha già rilasciato una preview pubblica per i suoi clienti e partner di Microsoft Cloud for Sustainability, soluzione che aiuta le aziende a monitorare e ridurre l’impatto ambientale, supportandole nei loro percorsi di sviluppo sostenibile. Il link vi permetterà ad accedere a tutto ciò che l’azienda sta preparando per vedere anche i numeri di tutti i progetti.
Water positive
Continuano gli investimenti per raggiungere l’obiettivo di diventare water positive entro il 2030: l’azienda ha sviluppato un piano per ridurre del 95% l’uso di acqua nei suoi datacenter raffreddati per evaporazione entro il 2024.
Inoltre, l’azienda sta portando avanti la ricerca sul raffreddamento a liquido in rapporto all’overclocking, scoprendo che, per alcuni chipset, le prestazioni possono aumentare del 20% attraverso l’utilizzo del raffreddamento a liquido.
Questo permette non solo di perseguire gli obiettivi di sostenibilità. Ma altresì di generare chip più performanti che operano a temperature di raffreddamento maggiori, senza dover utilizzare acqua.
Ricerca e sviluppo
Attività di R&S volti alla realizzazione di datacenter in grado di adattarsi all’ecosistema locale: Microsoft possiede diversi datacenter localizzati in tutto il mondo, ognuno inserito in contesti diversi. Lo scopo dell’azienda è quello di rinnovare e far rivivere l’area circostante alla struttura.
Così da creare valore per la comunità locale e l’ambiente circostante, e per farlo studierà come si comportano gli ecosistemi locali. Uno dei primi progetti che si muovono in questo senso riguarda il datacenter nella regione di Amsterdam. Attorno al quale verrà costruita un’area boschiva, notoriamente umida, al fine da ripristinare le prestazioni dell’ecosistema fino al 75%
Meno emissioni durante costruzione e progettazione
Riduzione dell’impatto ambientale già nella fase di progettazione e costruzione dei datacenter. Secondo la Global Alliance for Buildings and Construction, le emissioni associate ai materiali e ai processi di costruzione di un edificio o un’infrastruttura rappresentano almeno l’11% delle emissioni globali di gas serra.
Per questo motivo Microsoft ha deciso di adottare uno strumento chiamato Embodied Carbon in Construction Calculator (EC3) sviluppato dall’organizzazione no-profit Building Transparency. Questo allo scopo di identificare e scegliere materiali a basso impatto ambientale.
L’obiettivo finale di Microsoft è di adottare questi materiali non solo in prima persona, ma di cambiare l’approccio di tutto il settore e lo fa investendo nella ricerca di nuovi materiali sostenibili. Un esempio è il lavoro svolto insieme al Carbon Leadership Forum (CLF). Un’organizzazione industriale-accademica no-profit dell’Università di Washington, con la quale Microsoft ha pubblicato uno studio che analizza ed esplora l’uso di materiali a basse emissioni come ad esempio tubi strutturali di micelio (fungo).
L’azienda sta inoltre conducendo un progetto di ricerca Project Zerix focalizzato sulla plastica biodegradabile e biocemento per tutte le fasi del ciclo di vita di un datacenter.
Supply chain Cloud
Consolidata la collaborazione con tutta la Supply Chain Cloud per ridurre le emissioni Scope 3, ovvero le emissioni indirette. Microsoft ha annunciato una riduzione dell’impatto ambientale dei suoi partner e fornitori pari a 21 milioni di tonnellate di CO2. Risparmiando un totale di 1,47 miliardi di dollari secondo i dati dell’ultimo report del Carbon Disclosure Project (CDP).
Nell’ultimo anno fiscale, Microsoft ha esteso il numero dei fornitori all’interno di questo programma e rafforzato ulteriormente l’impegno nella riduzione delle emissioni indirette. Per rispondere a questa necessità, Microsoft ha annunciato la disponibilità dell’Emissions Impact Dashboard, uno strumento progettato per aiutare i clienti del cloud Microsoft a comprendere, monitorare, analizzare e ridurre le emissioni di carbonio indirette associate all’utilizzo del cloud.
Precedentemente noto come Microsoft Sustainability Calculator, l’Emissions Impact Dashboard fornisce alle organizzazioni le informazioni critiche necessarie per prendere decisioni più informate e basate sui dati.