Il mondo Social Media Manager e le relazioni con gli esports: l’intervista a Valentino Impera
Attraverso questo nuovo speciale siamo entusiasti di presentarvi Valentino Impera, conosciuto nella scena del gaming italiano principalmente con il nome di Horus, in qualità di esponente di una parte importantissima dell’intero settore degli esports: i social media manager.
Valentino è infatti uno dei migliori social media manager degli esports italiani, ed è attivo da tempo principalmente sulla community di Call of Duty dove lo abbiamo conosciuto in qualità di manager per la gigantesca realtà di Warhub.
Abbiamo voluto porre alcune domande a Valentino per provare a descrivere meglio quelle che sono le responsabilità, e gli obiettivi, di un professionista di settore nel 2021, con la speranza di riuscire anche a dare i giusti riferimenti a tutti i giovani che vogliono tentare la via del successo nel mondo dello streaming.
Ciao Valentino e benvenuto su Powned, presentati pure alle nostre lettrici ed ai nostri lettori!
Un ciao generale a tutta la community, mi chiamo Valentino Impera (Horus), e vivo in un piccolo paesino della zona di Cagliari. Ho 29 anni, studio filosofia all’università e ho una passione per il mondo digitale. Mi ci sono avvicinato quando un’azienda di videogiochi tedesca, nel 2016 circa, mi nominò social media manager dei suoi canali. Sono stati proprio loro ad insegnarmi il mestiere. Come colpo finale la community di Warhub mi ha definitivamente avvicinato al mondo degli streamer.
Valentino, spiegaci come lavora un social media manager con gli streamer…
Beh ci sono diversi modi. Ora come ora, visto il periodo, bisogno tener conto di tantissime varianti. Abbiamo social come Tik Tok, Instagram, Facebook, ma anche le community come Telegram e gruppi Facebook. Tutti questi canali vanno sfruttati al momento giusto per avere una resa maggiore sullo streamer. Ora come ora Tik Tok é forse il social che maggiormente può dare visibilità ad uno streamer grazie al suo algoritmo, e alla semplicità con cui si diventa vitali. Diciamo che può diventare una sorta di trampolino di lancio.
Esiste un metodo uguale per tutti, oppure ogni streamer deve avere una sua strategia?
Ni. Diciamo che i passaggi di rito sono sempre gli stessi per tutti inizialmente, quindi poter dare la massima qualità alle streaming, logo di qualità, grafiche di qualità ecc. É chiaro però che ci sono da fare delle differenze. Esistono i pro player e gli influencer (si gli influencer esistono anche nel gaming). La prima categoria, spinge gameplay a non finire, crea contenuti ad un alto livello, partecipa alle competizioni ed il suo pubblico é generalmente un pubblico da stadio (sportivo, ndr), quello che vuole vedere giocate incredibili e vittorie anche ad alti livelli. L’influencer invece é quello che ha una skill più bassa, ma non per questo ha meno valore. Di solito crea video virali, anche divertenti e si presta ad essere un buon interlocutore, carismatico, che riesce comunque a tenerti incollato allo schermo. Non é tanto la sua bravura nel gioco ad attrarre ma la sua bravura nel condurre un vero e proprio show.
Quale consiglio daresti a chi vorrebbe iniziare a fare streaming?
Beh state nuotando in un oceano pieno di pesci, siate differenti. Non cercate di copiare gli altri ma piuttosto siate voi stessi. Mettete sul tavolo le vostre migliori qualità ed enfatizzatele al massimo. Ogni tanto guardate le statistiche dei vostri canali, studiatele per capire sempre gli orari migliori e i giorni migliori, ma soprattutto siate costanti. La costanza é tutto, se iniziate oggi, ci dovrete essere costantemente, almeno 6 giorni su 7. Anche quando avrete l’umore a pezzi…dovrete necessariamente dividere la vita privata dal lavoro.
Cosa ne pensate candidati streamer?
Nel caso vogliate mettervi in contatto con Valentino, potrete trovarlo al seguente indirizzo mail: [email protected]