Due azionisti Activision provano a bloccare l’acquisizione di Microsoft
Come noto nel corso di inizio 2022 il mercato del gaming è stato letteralmente “investito” da una notizia clamorosa, relativa all’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft.
Da quando si è diffusa la news, la quasi totalità della community internazionale si è interessata a questa faccenda, partendo dalle prossime potenziali offerte del Game Pass, fino ad arrivare alle potenziali esclusive sui titoli universalmente cross platform che fanno parte del pacchetto (COD e Overwatch su tutti, ndr).
Oggi torniamo a parlare dell’argomento, riportando alcuni significativi aggiornamenti che arrivano direttamente dagli States.
Secondo quanto riferito dai media statunitensi, sembra infatti che gli azionisti di Activision Blizzard Kyle Watson e Shiva Stein hanno intentato due cause separate contro la loro stessa azienda.
Il contenuto delle cause mosse contro Activision/Microsoft
All’interno di queste cause, i due azionisti affermano che “il consiglio di Activision non è riuscito a creare un comitato indipendente composto da amministratori disinteressati per gestire il processo di vendita“. “Al contrario…” proseguono gli azionisti nella causa “la dirigenza si è solo preoccupata di stipulare la fusione per procurarsi benefici significativi e immediati“.
Ricordiamo che se l’acquisizione dovesse andare a buon fine (il 2023 l’anno in cui si andrà a concretizzare l’accordo) i dirigenti di Activision–Blizzard riceveranno fino a $ 30 milioni di compenso, con l’attuale CEO Bobby Kotick che riceverà $ 15 milioni di Dollari.
Oltre a questo vengono anche messe in stato d’accusa le modalità con cui gli azionisti sono stati informati dell’operazione. Secondo Watson e Stein queste informazioni non sarebbero state “adeguate” (e non garantirebbero quindi una votazione equa e giusta).
Watson ha quindi chiesto al tribunale di interrompere la fusione e ad Activision-Blizzard; causa simile anche quella di Stein.
La fusione tra Activision-Blizzard e Microsoft, come accennavamo sopra, non è ancora completata. Prima vi sarà una riunione con votazione tra gli azionisti che si terrà più avanti nel corso del 2022. Fatto questo, ci sarà un’indagine antitrust che chiarirà l’accordo. Solo dopo questa ultima fase si potrà determinare l’esito dell’operazione.
Non si è fatta comunque attendere la risposta di Activision–Blizzard, in questo caso attraverso un suo diretto portavoce. Activision ha infatti chiarito su Polygon che: “Non è d’accordo con le accuse avanzate in questa denuncia” e che non vede l’ora di presentare le sue argomentazioni alla Corte.
Seguiranno aggiornamenti sulla questione.
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