Corruzione negli eSports: KESPA coinvolta in un nuovo scandalo!
Solamente ieri parlavamo di come la Corea del Sud abbia ulteriormente rafforzato ed universalmente legittimato la sua posizione di nazione numero uno per quanto riguarda gli eSports grazie alle ultime fenomenali vittorie mondiali sparse in diversi ed importanti titoli di videogiochi come League of Legends, Starcraft 2 ed Overwatch.
Oggi torniamo a parlare della Corea del Sud ma, purtroppo, dobbiamo farlo mostrandovi un’altra faccia della medaglia…quella assolutamente più preoccupante e brutta.
Da diversi giorni infatti la KESPA (Korean ESport Association) è stata coinvolta in uno scandalo di grandi dimensioni che vede protagonisti diversi suoi funzionari ed il suo ex Presidente.
Al centro dello scandalo ci sarebbe l’azienda di vendita al dettaglio Lotte Homeshopping che avrebbe pagato diverse centinaia di migliaia di Dollari agli ex vertici della KESPA in cambio di un’elezione pilotata del Presidente della KESPA stessa (il cui nome, evidentemente, era stato scelto proprio da LOTTE Homeshopping) e di favori che l’azienda Lotte avrebbe dovuto ricevere da un membro della commissione parlamentare sudcoreana per le trasmissioni e le comunicazioni.
Il punto è che il nome di questo ex dirigente della KESPA non è stato reso noto ma secondo molti media nazionali coreani, la persona in questione dovrebbe essere l’ex Presidente della KESPA Jeon Byung-Hun.
Jeon Byung-Hun, che è stato anche all’interno della commissione parlamentare sudcoreana per le trasmissioni e le comunicazioni avrebbe dovuto, in cambio di quelle “mazzette” (che si pensi oscillino tra i 200 ed i 300 mila Dollari e che sono stati dati da Lotte a KESPA), rinnovare la licenza per il broadcasting che l’anno prima era stato “perso” proprio dalla Lotte Homeshopping.
Ad aggravare ulteriormente la situazione c’è anche il fatto che la Lotte Homeshopping non è la prima volta che si trova coinvolta in situazioni difficili come quella qui presentata.
Sono già due gli scandali di corruzione e di pagamento di tangenti che hanno investito il gruppo sudcoreano e sono stati talmente impattanti e gravi che l’esasperata situazione è sfociata anche in un suicidio: quello dell’ex vice presidente della Lotte Lee In-Won che, accusato di corruzione politica, si toglieva la vita durante l’estate dell’anno passato.
Non vi è quindi una corsa parallela atta al raggiungimento di uno scopo di interesse globale tra “federazione coreana” ed atleti coreani: in questi giorni abbiamo assistito e stiamo assistendo alla rappresentazione di una gigantesca, ci permetterete la metafora, medaglia con un lato brillante, occupato da giocatori e teams, che contraddistingue la vittoria ed i trofei e con l’altro lato decisamente più tetro dove la minaccia di corruzioni e tangenti soffia in modo sempre più pronunciato.