Cina: banditi dai videogiochi i personaggi “effeminati”
La Cina continua a scagliarsi con violenza sul mondo dei videogiochi, imponendo non solo dei limiti di utilizzo degli stessi. Infatti, da ora in poi, la varie softwarehouse del colosso asiatico non potranno più creare personaggi “effeminati”.
Il governo cinese vorrebbe bandire, a tutti gli effetti, il “modello” di uomo “effeminato”, promuovendo di fatto solamente l’ideale eterosessuale. Questa è solo una delle ultime discriminazioni perpetrate dal partito comunista, che vuole imporre il suo ideale a tutta la società cinese.
E’ una decisione che non colpisce solo il mondo dei videogiochi, ma anche quello della televisione e dei media in generale. Con la scusa di “proteggere” i giovani da modelli sbagliati, il governo s’infiltra, ancora una volta, nella vita dei privati cittadini.
Un’altra assurda decisione della Cina
Limitazioni su limitazioni
Già nei giorni scorsi vi avevamo parlato delle ultime decisioni del governo cinese, capace d’imporre un uso estremamente limitato dei videogiochi ai minorenni. Ma, a quanto pare, queste misure restrittive non erano sufficienti per raggiungere un determinato scopo.
Infatti, in Cina sarebbero nate delle ulteriori limitazioni, che questa volta vanno a colpire direttamente la creatività degli sviluppatori di Tencent e NetEase. Alle softwarehouse è stato chiesto di non produrre più personaggi “effeminati”, per non andare a scalfire il modello di uomo ideale portato avanti dal governo.
Secondo quanto si può leggere nella nuova legge, devono essere banditi “i contenuti osceni e violenti e quelli che generano tendenze malsane, come il culto del denaro e l’effeminatezza”. Inoltre, tutte le compagnie che non si adatteranno alle regole, verranno punite con diverse sanzioni di diversa natura.
Visione distorta
Secondo il governo della Cina, gli uomini “effeminati” sarebbero fisicamente ed emotivamente più deboli rispetto agli altri, cosa che non si adatta ad una corretta rappresentazione della patria. Il partito comunista vuole che il “modello eterosessuale” sia l’unico socialmente accettato, nonché il solo considerabile normale.
Conseguenze
A causa di tutte queste limitazioni, le grandi softwarehouse del paese stanno perdendo profitti ed anche investitori, che preferiscono portare il loro denaro all’estero. Una vera fuga di massa, che affosserà la florida economia del settore videoludico cinese.
Onestamente non capiamo dove il governo cinese voglia arrivare, e se prima o poi fermerà il suo attacco nei confronti dei videogiochi. Per ora i danni ci sono stati, sia nel settore esports che in quello puramente finanziario. Questa ennesima discriminazione potrebbe tarpare le ali agli sviluppatori, costretti ad attarsi ad un modello prefabbricato e fortemente limitato in tutti i suoi aspetti creativi. Per ora dobbiamo solo aspettare. Soltanto il tempo ci dirà chi ha ragione e quali saranno le conseguenze di una politica scellerata ed insensata.