CONI ed Esport: prime aperture per il futuro, ma resta l’esclusione dei titoli maggiori!
Durante la recente conferenza “E-Sports, gioco o sport?“, svoltasi al Lucca Comics & Games presso la Sala Incontri della Caffetteria in Palazzo Ducale, il Presidente della Federazione Italiana di Federesports Michele Barbone ha avuto modo di parlare del futuro degli esports e di come questi potrebbero presto essere disciplinati e gestiti sul suolo nazionale italiano.
La prima importante informazione che ci giunge da Lucca è che Michele Barbone seguirà lo sviluppo di un eventuale Federazione Esportiva Italiana per conto del CONI, una nuova struttura che però si limiterebbe, almeno al momento, a trattare tutti i titoli di tipo sportivo (come Formula Uno, Fifa o altri titoli di questo tipo), escludendo quindi il nocciolo vero degli esports, composto da tutti quei videogiochi del tipo sparatutto, MOBA e Battle Royale.
Il motivo è presto detto: titoli come Call of Duty, Fortnite o League of Legends, per quanto assurdo possa sembrare, si trovano al momento in una zona “grigia” poiché non rispetterebbero le fondamenta del circuito olimpico, in quanto ritenuti “violenti” e contro le regole morali che il Comitato Olimpico Internazionale pretenderebbe.
Il ruolo di Michele Barbone sarà quindi quello di informarsi, e di informare, circa l’attuale situazione del settore esportivo in Italia. La metodologia d’indagine appare comunque abbastanza obsoleta e lo è alla base: escludere da un eventuale progetto del genere i titoli che, fattivamente, trainano l’intero mondo esports solamente perché ritenuti “violenti” è un qualcosa di controproducente…semplicemente per il fatto che le scene esportive di questi videogiochi continueranno a crescere e ad espandersi, a prescindere dalle “volontà” del CIO, piuttosto che del CONI, di ammettere questo o quel titolo nelle regolamentazioni ufficiali.
Federesports sta comunque aspettando nuove direttive dal CONI e dal CIO stesso in merito all’eventuale esclusione di uno o più titoli dalla futura federazione, e bisognerà quindi attendere sicuramente dell’altro tempo prima di conoscere le volontà conclusive del Comitato Internazionale riguardo quali giochi potranno aspirare a diventare disciplina olimpica e quali, al contrario, resteranno sempre interdetti dalle manifestazioni olimpiche.
Considerazioni finali
L’accostamento costante tra quella che poi sarà la Federazione Esportiva e le federazione degli sport tradizionali coinvolte con i vari titoli in questione (quindi la FIGC per FIFA, le federazioni di arti marziali per i picchiaduro o quelle motoristiche per la Formula Uno e simili) è, oltre che inutile, anche potenzialmente dannosa perché rischia di smembrare in milioni di piccole “sotto federazioni” quello che invece dovrebbe essere un unico e solo soggetto di riferimento, che ospita sotto il suo ombrello TUTTE le prossime discipline.