Altra “occasione sprecata” con il protocollo d’intesa del CONI: si parla di Governance, non di titoli esports!

Altra “occasione sprecata” con il protocollo d’intesa del CONI: si parla di Governance, non di titoli esports!

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CONI Esports – Nel corso della giornata abbiamo visto sfumare l’ennesima “occasione” per l’intera scena esportiva italiana, rimasta sostanzialmente a bocca asciutta dopo l’incontro di questa mattina che ha visto protagonisti il CONI, ed il Comitato Promotore E-Sports Italia.

L’incontro, tenutosi al Foro Italico, era abbastanza importante: tra i presenti vi erano infatti sia il Presidente del CONI Giovanni Malagò che il Presidente del Comitato Promotore Esports Italia, Michele Barbone, oltre ai Vice Presidenti del Comitato Gianfranco Ravà e Daniele Di Lorenzo, e gli avvocati Giancarlo Guarino e Lorena Bianchetti.

Fatte le formali “presentazioni”, andiamo al nocciolo della questione: in questo incontro sono stati siglati i protocolli d’intesa e la convenzione che c’è tra il CONI ed il Comitato (FONTE). Di fatto, oggi sono stati rinnovati e firmati tutti quegli accordi per i quali il Comitato promotore, sotto incarico diretto del CONI, si dovrà occupare di fare da “traghettatore” per introdurre gli esports all’interno del CONI.

Perchè è importante che gli esports vengano “riconosciuti”? 

Al netto di quello che molti pensano, ovvero che per gli addetti ai lavori sia solo un “mero contentino” con cui fregiarsi il petto, il riconoscimento da parte del CONI è importante perchè indispensabile per permettere all’intero movimento di elevarsi ad un nuovo livello.

Atleti, squadre, organizzatori e associazioni: sono letteralmente decine di migliaia le persone che in Italia in questo momento vivono di esports, o investono anni ed anni nel tentativo di riuscirci. Tutte queste figure hanno bisogno che l’intero sistema italiano venga “aggiornato”, a partire proprio dal CONI visto che si parla anche e soprattutto di eventi e attività incentrate sulla competizione.

E qui viene la più grande delusione…come possiamo (noi addetti ai lavori) sperare in un cambio di passo dell’intero movimento se il CONI per prima ancora sembra quasi vergognarsi di parlare di titoli esports? Perchè il grande problema dell’ennesimo incontro in pompa magna con tanto di foto e di articolo sul sito ufficiale è proprio questo…si è veramente parlato di esports?

Secondo il mio personale punto di vista no. Si è parlato infatti solo dei videogiochi “simulatori sportivi”…quei videogiochi che quindi sono sostanzialmente delle copie virtuali di già note discipline sportive. Perchè succede questo? Perchè nel CIO, ma anche nel CONI, nel 2022, qualcuno ancora pensa che i videogiochi siano “violenti” e quindi contrari ai millenari principi su cui si basano gli sport olimpici.

Non si capisce perchè quella stessa “simulazione” che permette da secoli al tiro con l’arco, al tiro a piattello, al colpo con la carabina, alla boxe, alle spade ed alla scherma di essere considerate delle discipline accettate e riconosciute non venga applicato anche per i videogiochi…misteri incomprensibili e del tutto privi di un senso per un non Boomers, che forse un giorno scopriremo…o forse no.

Non si parla quindi di LOL, non si parla di Counter Strike, Valorant ne tanto meno Call of Duty…non si parla quasi di nulla praticamente.

In più, e questa è la cosa forse più incomprensibile, non si capisce perché ci si ostini a parlare di governance, quando anche la Ministra Fabiana Dadone, proprio all’interno di una conferenza con Malagò, esclamò: “coinvolgiamo tutti gli attori, cosi da evitare di irrigidire troppo la situazione, e di rimanere ancorati a schemi tradizionali andando a perdere tutte le potenzialità che potrebbero avere questo nuovo tipo di professioni.

Leggendo il protocollo d’intesa sembra che Malagò non abbia ascoltato il giusto suggerimento della Dadone, perchè di fatto il Comitato Promotore potrebbe presto essere limitato a supportare le Federazioni già esistenti, nell’organizzazione delle attività esports (loro li chiamano ancora E-Sport….pazzesco)…si, avete capito bene…nel documento si legge:

  • che il C.O.N.I. incentiva le singole FSN/DSA (le Federazioni Nazionali, ndr) a costituire al proprio interno, nel rispetto delle disposizioni delle rispettive Federazioni Internazionali, un settore specifico che regolamenti e gestisca la versione E-sport, con particolare riferimento agli Sport simulati, delle proprie discipline.
  • che il Comitato Promotore degli E-sport, nell’ambito della collaborazione con il C.O.N.I. mette a disposizione delle FSN/DSA che non intendono sviluppare autonomamente il proprio settore Esport e che vogliono avvalersene il proprio supporto  

Diciamo che dalla “solida realtà” di una Federazione nazionale unica che possa rappresentare tutti i protagonisti del mondo esports siamo ben lontani…e stiamo pure rischiando grosso…

Cosa accadrà quando le Federazioni più ancorate al passato andranno ad impattare con il mondo virtuale? Perchè se il mondo esportivo di NBA 2K, solo per fare un esempio, dovesse diventare una semplice “feature” del campionato di basket per alzare un po’ gli ascolti, sarebbe una tragedia per quei tantissimi talenti nostrani di questo titolo, magari destinati a competere a livello internazionale.

Il Presidente del CONI Malagò: “la parola esports va sostituita con Virtual Sport”; “anche Fiona May nel comitato promotore”

Ma poi oltre a tutto questo…al discorso della governance (che riportiamo in allegato poco in basso) ed al fatto che saranno le Federazioni ad occuparsi di quello stesso fenomeno che potrebbe presto mandarle in pensione…ci poniamo due interrogativi, a cui speriamo che il CONI possa in qualche modo/forma rispondere:

Primo quesito: Ma veramente nel 2022 stiamo ancora distinguendo gli esports in “virtuali/sportivi” e “violenti”? Per davvero scrivete ancora di esports come di “utilizzo di videogiochi sportivi a livello organizzato e competitivo e si ricomprende sia la categoria degli Sport (o giochi) elettronici, tramite i quali un determinato sport viene simulato attraverso l’utilizzo di varie interfacce videografiche (uno schermo collegato ad internet e/o ad una console/PC) con un minimo dispendio di energie fisiche, ma con un coinvolgimento generalmente medio-alto di quelle mentali, sia quella degli Sport simulati, tramite i quali un determinato sport viene simulato attraverso un utilizzo congiunto di interfacce video-grafiche (uno schermo collegato ad internet e/o ad una console/PC) e di strumenti che replicano l’attrezzo sportivo reale, con un dispendio di energie sia fisiche che mentali che dipendono dallo “sport” scelto“: che cosa ho appena letto? Non state parlando di esports, state parlando di simulatori…che c’entra tutto questo con gli esports? Quando parlate di LOL? 

Il Governo si interessa (finalmente) agli esports: Ministro Fabiana Dadone sbarca su Twitch con Reynor

Secondo quesito: Se le Federazioni si andranno ad occupare delle attività dedicate al “simulatore” del loro sport, tessereranno anche gli atleti? Perchè questa, specialmente per alcune Federazioni più piccole, potrebbe essere una svolta quasi rivoluzionaria.

Il passaggio sulla questione Governance (altrettanto grave, ma qui la colpa è del CIO, non direttamente del CONI):

  • altresì, che il C.I.O. sta esortando le Federazioni Internazionali affinché ciascuna sviluppi, al proprio interno, un settore di E-Sport, riconducendo quindi la governance dell’ambito elettronico di ciascuno sport all’interno dello scenario internazionale già esistente con l’obiettivo di salvaguardare i valori e gli obiettivi del movimento olimpico e creare un collegamento tra il mondo degli sport tradizionali e la comunità degli sport simulati;
  • inoltre, che il C.I.O. non incoraggia le Federazioni Internazionali ad entrare in contatto con le Organizzazioni di E-Sport, bensì fa presente che queste potranno offrire il proprio contributo partecipando con delle proprie rappresentative in E.L.G.;

Il 14 Gennaio 2022 stiamo ancora discutendo e parlando di esports “accettabili” ed esports “inammissibili“…con il paradosso che sono proprio i secondi quelli che stanno segnando una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’intrattenimento e delle competizioni…ma l’Italia dormeed il bello addormentato CONI, purtroppo, non è da meno.

Cina: riconosciuto il ruolo di giocatore esport professionista

Questo è un articolo di opinione, e rispecchia unicamente quelle che sono le mie personalissime idee sugli argomenti qui trattati, Marco Stak Cresta

Pow3r entra nel team NOVO Esports, sarà Presidente e Co-Owner

Pow3r entra nel team NOVO Esports, sarà Presidente e Co-Owner

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02/04/2024 17:21 di Marco "Stak" Cresta
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Anche se in molti hanno pensato (almeno per le singolari tempistiche) ad un pesce d’Aprile, viene invece assolutamente confermata la notizia per la quale il celebre Pow3r è entrato a far parte dei Novo Esports.

Novo è una realtà relativamente giovane per gli esports italiani dato che è attiva solo dallo scorso anno, sempre sotto la guida del suo CEO Emanuele Acerbis.

Pur essendo ancora nel loro primo anno di attività, Novo Esports è riuscita a vincere la stagione numero 10 dell’Italian Rocket Championship… Ed oggi si affaccia nuovamente sul grande palco dell’esports segnalando questa clamorosa novità.

Pow3r è tra i più stimati ed autorevoli personaggi della scena esports italiana, e si appresta ad impegnarsi in Novo in modo diverso rispetto a quanto fatto nella sua precedente esperienza con il celebre team Fnatic. Giorgio Calandrelli entra infatti in Novo Esports come Presidente e Co-Owner, cosi da seguire da vicino ed assistere lo sviluppo e la crescita dell’intera ORG negli anni a venire.

Pow3r in Novo Esports come Presidente e Co-Owner

Non è chiaro se da questa decisione deriverà anche un “ritorno” in campo del “Pow3r giocatore” (cosa che chiaramente sperano in tantissimi)… Anche se nella prima intervista che lo streamer ha rilasciato sull’accaduto al nostro amico Deugemo (la troverete cliccando qui), non sembra che il buon Giorgio abbia lasciato intendere nulla.

Vengono poi sottolineate dal CEO Emanuele Acerbis le qualità che Pow3r ha maturato grazie alla pluriennale esperienza in una realtà di fama internazionale come Fnatic. Che saranno ora assolutamente fondamentali per permettere quel “salto di qualità” che si è prefissato la ORG.

Novo Esports & Pow3r: il trailer ufficiale

Voi cosa ne pensate di questa nuova partnership community? Fatecelo sapere con un commento sul gruppo dedicato, la discussione è aperta!

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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Dark Souls 3 Archthrones, la nuova mod per i veterani della serie!

Dark Souls 3 Archthrones, la nuova mod per i veterani della serie!

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28/03/2024 16:58 di  "maretta72"
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Speciale Dark Souls 3 – Ben tornati lettori in questi speciale, oggi andremo a parlare di una mod che ha fatto tornare molte persone a giocare un vecchio titolo di casa FromSoftware.

Stiamo parlando di Dark Souls 3, un titolo apprezzatissimo dai fan della serie, che nel corso del tempo ha ricevuto miriadi di mod, sia estetiche e semplici che aggiungono nuovi elementi di gioco come oggetti, sia sotto forma di vere e proprie modifiche al gameplay, ma oggi ci soffermiamo sulla mod Archthrones, l’ultima arrivata.

DARK SOULS ARCHTHRONES

MA COS’È QUESTA MOD?

Archthrones è una mod che va a riscrivere completamente il gioco. Ci sono voluti ben 4 anni prima di vedere questo progetto a compimento, e seppur ora si tratti ancora di una beta abbastanza corposa, visto il suo perso di 11 gigabyte di memoria, i fan hanno preso molto bene il suo arrivo estasiati dall’ottimo lavoro svolto su di essa.

Già dopo la selezione della nuova partita, saremmo introdotti in uno scenario diverso da quello che conoscevamo del gioco con una storia riscritta da zero tutta da scoprire. Saremo catapultati in una nuova avventura che però sarà anche familiare, infatti il gioco inizierà a Boletaria, luogo dove ha inizio l’avventura di Demon Souls, il tutto ‘rimodellato’ sul gioco attuale dove poi si potrà arrivare all’hub di gioco, anch’esso rimodellato, dalla quale poi inizia la strada del protagonista verso il suo cammino.

CARATTERISTICHE DELLA MOD

Ma cosa caratterizza questa mod e la differenzia da quelle che già conosciamo?

Tralasciando la storia per evitare eventuali ‘spolier’, la peculiarità di questa nuova avventura è l’unione di tutti i titoli della sua categoria, ed il fatto che sono raggruppati luoghi e meccaniche presenti nei vari Dark Souls, Bloodborne, Elden Ring ed a tratti anche Sekiro, in un unico gioco.

Il livello di dettaglio è davvero molto alto, sia per le zone inedite che per quelle rivisitate, rendendo anche le zone più luminose siccome i giochi originali avevano un’ambientazione più cupa.

Anche se molti nemici sono stati ripresi da vari titoli, altri invece hanno subito dei trattamenti di ‘reskin’ e modifiche al loro move set, citandone uno, il boss del tutorial è il modello del Demone Vagante di Dark Souls 1 modificato nell’aspetto come se fosse il Demone Avanguardia di Demon Souls, ma con l’aggiunta di una seconda fase inedita.

Sono state aggiunte anche nuove armi, armature ed NPC mai visti prima, portando il giocatore ad esplorare le varie zone alla loro ricerca. La mod possiede anche dei server dedicati, così da poter permettere la possibilità di cooperare senza nessun problema.

DOVE POSSO PROVARE LA MOD?

La mod è totalmente gratuita ed è disponibile dal sito degli sviluppatori: archthrones.com

Detto questo, spero che questa mod possa essere di vostro gradimento e che vi abbia invogliato a provarla e supportarla, con una nuova sfida tutta da scoprire in attesa dell’uscita della mod completa.

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Leaker svela: “Resident Evil 9 sarà totalmente OPEN WORLD”

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25/03/2024 19:33 di Marco "Stak" Cresta
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Stando a quanto riferito dall’autorevole leaker Dusk Golem, il prossimo titolo in arrivo per la saga di Resident Evil dovrebbe essere decisamente diverso rispetto a tutti i predecessori.

Ricordandovi che tutte le informazioni riportate qui sono “ufficiose” e non confermate ufficialmente, andiamo a vedere di cosa si tratta…

Dusk Golem è entrato in possesso di informazioni per le quali il nuovo Resident Evil 9 sarebbe un titolo totalmente open world, con un engine totalmente nuovo per il franchise ma già utilizzato per Monster Hunter Wild.

Pur essendo connotato dall’ambientazione tipica di Resident Evil, il numero 9 della serie avrà tantissime “similarità” con Monster Hunter, oltre ad essere caratterizzato dal “budget” più imponente della storia di Resident Evil.

Uscita prevista per Resident Evil 9: 

Il gioco dovrebbe uscire il prossimo anno (nel 2025, ndr), a poco più di due anni dall’annuncio di Capcom di “rilanciare” la serie di videogiochi su Resident Evil.

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