AliSports d’accordo con il CIO sui titoli “non violenti” alle Olimpiadi
Stando alle ultime notizie riportate dal giornale Bloomberg, il colosso cinese Alibaba (già protagonista in eventi internazionali come il WESG – World Electronic Sports Games – in cui recentemente protagonisti sono stati, tra gli altri, anche Turna e Reynor) sta spingendo affinché i videogiochi siano protagonisti durante le Olimpiadi con titoli “non violenti”.
Il Ceo di AliSports, Zhang Dazhong, ha infatti detto sul sito Bloomberg che grazie ad un confronto con il Comitato Olimpico, la sua società ha meglio compreso le necessità che le Olimpiadi hanno di promuovere unicamente la pace nel mondo e proprio per questo nel futuro AliSports si concentrerà maggiormente su titoli che non sono violenti o che non prevedano degli scontri sanguinosi, seppur virtuali, tra i partecipanti.
AliSports si è solo recentemente avvicinata al mondo del gaming competitivo dato che solamente fino a pochi anni fa la sua dirigenza era sembrata poco convinta di investire importanti somme di denaro in questo nascente settore.
Seppur con la convinzione che i guadagni non saranno nell’immediato eccessivamente importanti, la società Alibaba ha però certamente iniziato una pesante inversione di tendenza divenendo in poco tempo una delle realtà protagoniste in quanto all’organizzazione ed alla promozione degli eventi esportivi in Asia.
Certamente la questione del videogioco violento è estremamente delicata e più volte in passato abbiamo espresso il nostro dissenso nel voler categorizzare i videogiochi in “buoni” e “cattivi” (abbiamo anche parlato di questo tema con la campionessa olimpica di scherma Alessandra Lucchino). Ma è anche abbastanza indiscutibile il fatto che, per avvicinare il maggior numero di persone agli eSports, una delle strade più semplici da percorrere sia quella per la quale si utilizzino titoli esports molto “familiari” al grande pubblico (ne abbiamo parlato qualche ora fa in un precedente articolo), che si ispirano agli sport più conosciuti e seguiti del mondo (come il Calcio con Fifa, il basket americano con NBA 2K18 o la Formula Uno con F1 2018).
In questo senso la decisione di Alisports assume anche un significato a livello di mercato visto che le sue due dirette rivali (Tencent e NetEase) si occupano di titoli in cui lo scontro tra giocatori è basilare come League of Legends, Overwatch o PUBG.
Cosa ne pensa la community italiana? Dietro questa decisione quanto ha influito secondo voi il fatto che gli avversari di AliSports trattano giochi non sportivi?