Fortnite e l’ombra del crunching: quando i videogiochi “uccidono” i loro creatori
Articolo Fortnite e copertina a cura di Polygon – Articolo originale disponibile qui.
Dietro ogni successo, c’è sudore, fatica, dedizione ed impegno. E’ innegabile sottolineare l’importanza di tali fattori nella riuscita di qualsiasi obiettivo che vogliamo raggiungere.
Pensiamo alle ore di studio intensive poco prima di una verifica o un esame, il tempo dedicato alla consegna di un lavoro o progetto, ma non solo.
In relazione a questo argomento, negli ultimi periodi c’è un fenomeno in risalto che sta caratterizzando il mondo del lavoro. Parliamo del “Crunch“, termine assegnato ad un gruppo di dipendenti che ha bisogno di lavorare per molte ore, anche di fila, al fine di completare un compito assegnatogli.
Nello sviluppo dei videogiochi, il crunch è di solito comune nel mese che precede l’uscita di un gioco, con la fase di beta testing e la correzione dei numerosi errori che compaiono di volta in volta, ovviamente in tempo per la pubblicazione del gioco.
Il New York Times, per descrivere al meglio questo problema, ha usato la seguente immagine:
Così Jason Schreier, penna del celebre giornale, descrive il fenomeno del crunching nei videogiochi.
Jason Schreier, New York Times
I videogiochi stanno uccidendo le persone che li hanno creati
Per parlare di questo fenomeno, vogliamo prendere in considerazione l’attuale leader del genere Battle Royale, Fortnite, e la sua casa di sviluppo Epic Games.
Prima di iniziare ad addentrarci in questo argomento, noi di Powned ci teniamo a sottolineare come ciò che segue si tratta solo di passi citati e riportati da altri soggetti, e non c’è alcuno scopo di accuse nei confronti dell’azienda in questione.
Il sito Polygon, uno dei leader nel settore del giornalismo video ludico, ha intervistato dipendenti attuali e passati di Epic, tra cui personale a tempo pieno, manager, addetti allo sviluppo, controllo qualità e reparti di assistenza clienti. Tutti hanno chiesto che le loro identità venissero protette, per timore di ritorsioni da parte di Epic o di altri datori di lavoro nell’industria dei videogiochi. Epic richiede che lo staff firmi gli accordi di non divulgazione limitando la loro capacità di esporre le operazioni dell’azienda.
E’ sotto gli occhi di tutti, dopotutto, la crescente popolarità di Fortnite. Ma la crescita esplosiva del gioco ha portato a mesi di intensi crunch per alcuni dipendenti Epic. Diversi parlano di una enorme pressione addosso per mantenere il posto, oltre che di un ambiente abbastanza tossico.
Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate dai soggetti intervistati:
“Lavoro in media 70 ore alla settimana. Probabilmente ci sono almeno 50 o anche altre 100 persone che lavorano come me dentro Epic. Conosco persone che trascorrono settimane da 100 ore di lavoro. L’azienda ci concede un tempo libero illimitato, ma è quasi impossibile trovarlo”.
“Il problema più grande è che aggiorniamo e modifichiamo il gioco per tutto il tempo. Ogni volta qualcosa cambia, qualcosa deve essere aggiustato in breve tempo, invece di eliminarlo momentaneamente dal gioco e ragionarci meglio. I dirigenti sono concentrati sul mantenere Fortnite popolare il più a lungo possibile, specialmente con tutte le nuove competizioni che stanno arrivando.“
“Dormo a malapena. Sono scontroso a casa. Non ho energia per uscire. Ottenere un fine settimana lontano dal lavoro è un risultato importante. Se mi prendo un sabato libero, mi sento in colpa. Non sono costretto a lavorare in questo modo, ma se non lo faccio, il lavoro non verrà completato.“
La situazione di questi lavoratori non sembra sicuramente la migliore, per come la descrivono. Il perché di tutto ciò è spiegato nella seguente frase rilasciata sempre da un dipendente Epic:
“Coloro che si rifiutano di lavorare per lunghe ore sono stati spesso sostituiti, hai un contratto dopotutto. Potrebbero essere tre mesi, potrebbe essere un anno. Ma se non fai il lavoro extra, è molto probabile che il tuo contratto non venga rinnovato. Epic prende decisioni sul rinnovo contrattuale in base alla qualità del lavoro svolto e alla volontà di lavorare nei momenti necessari per soddisfare le date di rilascio prefissate. E nessuno vuole perdere il posto.“
Epic Games concede ai propri utenti la possibilità di aprire un ticket di aiuto per risolvere determinati problemi. Con l’aumento costante di player, è logico aspettarsi anche un aumento del personale, ma non tutto è rose e fiori come sembra.
Una fonte che ha lavorato nel servizio clienti, occupandosi di domande e problemi dei giocatori, ha dichiarato: “Siamo passati da 20 – 40 tickets al giorno a circa 3.000 al giorno.” La fonte ha aggiunto che Epic ha assunto rapidamente nuovo personale per gestire il problema, ma che esso non poteva essere risolto immediatamente così.
“I nostri capi sono molto scontrosi. Quando ho avuto qualche preoccupazione e l’ho raccontata al mio manager, sono stato ignorato e non mi ha più parlato. A loro non importava. Quando mi sono lamentato, mi hanno detto di calmarmi e minacciato di cacciarmi.“
“Ricordo di essere stato in una riunione di gruppo ed alla fine ci fu una sessione di domande e risposte, ed era praticamente inutile. Poi, un tester si è fatto avanti e ha chiesto come la società avrebbe affrontato il crunch. L’atmosfera della stanza cambiò, ed il manager ha detto che stavano cercando di capirlo. Era una risposta che non era una risposta.
Un rappresentante di Epic, forse per rispondere anche a queste voci, ha ammesso che alcuni lavoratori hanno affrontato un orario di lavoro estremo. “Le persone stanno lavorando duramente su Fortnite ed altri sforzi di Epic“, ha detto un portavoce in un’intervista via email. “Situazioni estreme come settimane di lavoro di 100 ore sono incredibilmente rare, ed in quei casi cerchiamo di rimediare immediatamente al problema.“
Abbiamo certamente ascoltato molti pareri negativi su questa questione, ma è giusto dare voce anche a chi, all’interno, parla degli aspetti positivi.
Alcuni dipendenti hanno affermato che lavorare per la società ha offerto, appunto, una esperienza ottimale, tra cui buoni salari, un eccellente sistema di bonus, avanzamento di carriera ed una scena sociale vivace. Una fonte ha dichiarato di non aver mai sperimentato personalmente crunch, nonostante abbia lavorato su Fortnite, e ha descritto Epic come un datore di lavoro ideale. Ma la stessa fonte ha anche ammesso di essere a conoscenza di alcuni colleghi che lavorano per molte ore.
Nonostante abbiamo dedicato questo articolo alla situazione di Epic Games, il fenomeno del crunch è presente in numerosissime aziende, anche le più famose. Il concetto di usare il lavoratore semplicemente come “corpo” e come forza lavoro sfruttabile in qualsiasi modo, è un problema serio e che deve essere affrontato. Le persone soggette a questo fenomeno, spesso cadono in depressione o alterano i loro comportamenti in modo impulsivo, per via dell’eccessivo stress.
Se queste dichiarazioni dovessero risultare vere, ci auguriamo che Epic Games prenda le dovute contromisure per migliorare la salute dei propri lavoratori. Spesso, la community si lamenta di tutti i problemi che affliggono Fortnite, ma dietro alle righe di codice c’è il lavoro stressante di qualcuno che deve essere rispettato e sostenuto.
Grazie per la lettura