Si, avete letto bene: il week-end del GP del Qatar è stato disastroso. Tra l’impreparazione della FIA (costretta a creare regole ad hoc per questa pista), soste forzate ai box e piloti distrutti da caldo, il bollettino dopo Lusail è tragico.
Quanto successo in questo scorso round del Mondiale di F1 dovrà fare storia, per evitare di ripetere quanto visto. Giocare con la salute e la vita delle persone, in nome di uno spettacolo che è stato anche noioso, non deve essere possibile.
Insomma, ormai è chiaro che c’è qualcosa che non funziona in questo circo itinerante della Formula 1 e delle soluzioni devono essere approntate sin da subito.
Il disastroso GP del Qatar
Circolo di amatori
Nonostante la pista di Lusail non sia proprio nuova nel mondo delle corse (la MotoGP ci corre da anni), la Formula 1 ci aveva corso soltanto una volta prima del week-end appena trascorso. Era il 2021, e Liberty Media e FIA stavano cercando d’imbastire un calendario più o meno decente cercando di stare al passo con le restrizioni anti COVID-19.
Allora la gara non offrì molto spettacolo, con Lewis Hamilton che dominò dall’inizio alla fine. Eppure, questa pista, non è brutta come altre che sono presenti in calendario, perciò non sembrava un miraggio rivederla in un futuro campionato.
Ed proprio nel 2023 che il GP del Qatar ha fatto il suo grande ritorno. Ma nonostante questo, FIA e Liberty Media hanno deciso di uccidersi con le proprie mani. Si è deciso di piazzare un week-end sprint su un tracciato completamente sconosciuto, visto che queste auto ad effetto suolo non ci avevano mai corso e che l’asfalto ed i cordoli sono stati ristrutturati.
Questi ultimi, inoltre, sono stati inaspriti per evitare l’impietoso spettacolo dei track limits (che comunque si è verificato). Questi cordoli, però, sono diventi un’arma a doppio taglio. Infatti hanno iniziato a distruggere le gomme e le vetture, costringendo Pirelli ad imporre delle finestre obbligatorie per le soste ai box dopo la sprint race.
Una decisione che, per quanto saggia, ha ammazzato lo spettacolo. Tutti hanno giocato secondo le regole, standardizzando le strategie in nome della sicurezza. L’ennesima vittoria di Max Verstappen, la prima da tre volte campione del mondo, è stata caratterizzata dalla noia ancora più del solito. Insomma, il week-end di Lusail ha evidenziato, ancora una volta di più, l’inadeguatezza in campo tecnico della FIA. Ma non è finita qua.
Vita a rischio
Quando qualcuno decide di fare il pilota di Formula 1 conosce bene i rischi a cui va incontro. Certamente siamo lontani anni luce da ciò che succedeva negli anni 70-80-90, ma si va pur sempre ad oltre 300 km/h in una monoposto. Gli impatti sono dietro l’angolo e si corre sempre su una linea molto sottile.
Eppure, quanto visto ieri, scavalca i limiti del rischio che i piloti accettano pur di realizzare i loro sogni. Nella gara di domenica FIA e Liberty Media hanno toccato il fondo di questa gestione della F1, mandando i piloti al massacro.
Ocon si è sentito male dopo solo 15 giri ed ha vomitato ben due volte nel casco. Sergeant coraggiosamente ha deciso di ritirarsi perché il suo fisico non riusciva a reggere più il calore generato dall’ambiente e dalla sua vettura. Una decisione assolutamente comprensibile e di cui il pilota statunitense non deve vergognarsi, con buona pace di qualche “collega giornalista” che ha anche avuto il coraggio d’insultarlo.
Oscar Piastri ha avuto problemi alla vista per tutta la gara. Russell e Norris aprivano la visiera del casco e toglievano le mani dal volante sul rettilineo per prendere aria. Charles Leclerc ha dovuto fare i conti con una disidratazione costante, dovuta al sudore causato dai 31 gradi esterni e degli 80 percepiti in auto. Fernando Alonso ha riportato delle ustioni al fianco destro. Lance Stroll ed Alexander Albon si sono subito recati verso le ambulanze ed al centro medico per farsi visitare e curare.
Insomma, poteva essere una vera e propria ecatombe in nome del vile denaro offerto dagli sceicchi qatarioti. Questa è una bella pista, lo ripetiamo ancora una volta, ma non si può e non si DEVE correre in queste condizioni. FIA e Liberty Media hanno sbagliato tutto ciò che umanamente si poteva sbagliare in questo GP del Qatar, giocando con la vita di chi questo spettacolo lo tiene in piedi.
Quanto successo a Lusail deve essere un monito per il futuro. Un disastro sfiorato che deve rimanere scolpito nella pietra, in modo che tali avvenimenti non accadano più. Il Qatar ha un contratto firmato fino al 2033 e delle soluzioni servono già nell’immediato. Non è questo lo spettacolo che vogliamo. Questo non è sport. Questo è un massacro in piena regola. Dov’è finita la lotta alla sicurezza di cui la FIA si vanta tanto? Davvero la scambiamo per i soldi e per lo show? Niente di tutto ciò è più accettabile.