Gran Premio d’Italia: anteprima ed orari TV dell’evento
Dopo solo una settimana dall’ultima gara, andata in scena a Zandvoort in Olanda, la Formula 1 fa tappa a Monza per il Gran Premio d’Italia. Sarà una festa incredibile, visto che il circuito avrà gli spalti pieni dopo due anni senza pubblico o quasi.
Purtroppo i giochi per il Mondiale sono ormai chiusi, con la Red Bull e Max Verstappen già pronti a vincere entrambi i titoli (costruttori e piloti). In ogni caso ci sarà da divertirsi, dato che la Ferrari vorrà comunque fare bella figura davanti al pubblico italiano.
La Casa di Maranello ha anche portato una nuova livrea celebrativa (l’abbiamo mostrata qui), che renderà omaggio ai 75 anni del Cavallino Rampante ed ai 100 del circuito di Monza.
Anteprima del Gran Premio d’Italia
Nelle puntate precedenti a Monza
Dal 2019 in poi, Monza ha fatto vivere grandissime emozioni, consegnandoci vincitori a sorpresa ogni singola volta. Nel 2019 fu proprio Charles Leclerc con la Ferrari ad inaugurare questo filotto, aprendo la strada prima per la vittoria di Gasly con l’Alpha Tauri nel 2020 e poi alla doppietta McLaren con Ricciardo sul gradino più alto del podio nel 2021.
Sempre l’anno scorso, però, a Monza la lotta Mondiale tra Verstappen ed Hamilton si fece ancora più infuocata. Infatti i due vennero a contatto in curva 1, con l’olandese che con la sua vettura salì sopra quella del britannico, rischiando di combinare un pasticcio gravissimo. Fortunatamente entrambi ne uscirono incolumi, ma con una rabbia in corpo difficile da smaltire.
Analisi del giro-primo settore
L’Autodromo di Monza è lungo ben 5.793km, ed è uno dei circuiti più antichi del mondo e del calendario della Formula 1. Pensate, infatti, che quest’anno si festeggia il suo primo centenario ricco di storia e di momenti che hanno segnato per sempre il mondo del motorsport.
E’ una pista molto particolare, con poche curve e tanti rettilinei, e qui la velocità recita la parte del protagonista assoluto. Già subito dopo la partenza si affronta uno dei rettifili più lunghi di tutto il campionato, che permette alle monoposto di sfogare tutti i loro 1000cv per arrivare a circa 350km/h prima della fortissima staccata della curva 1.
La prima variante è uno dei punti più pericolosi della pista, specialmente in partenza, dove i piloti dovranno districarsi senza danni tra le molte vetture. Sarà un punto cruciale per i piloti che domenica partiranno in penalità (Sainz in primis), per evitare incidenti gravi e/o ritiri. Nonostante questo, la variante del rettifilo è uno dei punto di sorpasso più chiari di tutta la pista. Successivamente si procede verso la curva Biassono (o curva grande) da fare in pieno fino a toccare i 340km/h.
Analisi del giro-secondo settore
Subito dopo si la variante della Roggia, un punto molto insidioso in cui i piloti dovranno sfruttare tutta la loro esperienza per stabilizzare il retrotreno in sterzata ed in trazione. Su questa pista, infatti, l’aereodinamica conta poco o nulla e tutti gli sforzi devono essere fatti proprio dai piloti e dal loro manico.
Dopo un breve rettilineo ci si butta nelle curve di Lesmo, da percorrere sfruttando al massimo il cordolo in uscita come un appoggio per guadagnare metri e velocità. Anche la curva del Serraglio si fa in pieno e precede la prima zona DRS, un lungo rettilineo che porta verso le curve Ascari.
Analisi del giro-terzo settore
Questa è la parte più tecnica del tracciato ed il pilota dovrà dare il meglio di sé per evitare di perdere troppo tempo in questo punto. Infine rimane soltanto la curva Parabolica Michele Alboreto, che mette sotto stress piloti e gomme. Infatti per quanto possa sembrare facile, percorrere correttamente la Parabolica non è per nulla semplice visto che se si sbaglia anche solo di una virgola ci si gira subito.
I piloti usano traiettorie diverse per affrontare al meglio la curva: c’è chi tagli l’interno e poi si allarga, chi sta in mezzo e chi ancora sfrutta tutto il bordo esterno per seguire la curvatura. L’uscita della Parabolica è comunque vitale per fare un giro corretto, dato che immette sul rettilineo principale e nella seconda zona DRS. Qui si chiude il giro del Gran Premio d’Italia.
I tempi di F1 22 del Gran Premio d’Italia
Fare un tempo sulla pista di Monza in F1 22 è stato complicato, a dir poco. Infatti alcuni track limits sono decisamente eccessivi e posizionati male rispetto alle traiettorie che i piloti fanno anche nella realtà. Nonostante questo, abbiamo fatto segnare un tempo di 1:21,535 mentre il migliore al mondo gira in 1:18,363. Tempi che sono ben lontani da quelli che vedremo in gara, specialmente se vediamo che il giro della pista è di 1:21,046, fatto segnare da Rubens Barrichello nel 2004.
In qualifica e durante le prove potremo vedere qualche 1:21 o 1:22, ma sicuramente i tempi saranno molto più alti in gara. Vi ricordiamo che questi esemplari sono più lenti di quelli precedenti, quindi non ci sembra probabile vedere dei crono più bassi.