ADM risponde all’interpello sul LAN GATE; Ierussi (FIDE): “finalmente l’attenzione tanto sul problema quanto sul come risolverlo”
Lo scorso 5 Dicembre l’ADM ha formalmente risposto all’interpello relativo alla questione LAN Gate, un problema che non è ancora stato “risolto”, e che purtroppo rischia di mettere in grave difficoltà tutti gli operatori del settore.
Della questione ne abbiamo parlato con il Prof. Avv. Jacopo Ierussi, Consigliere della FIDE nonché penna dietro l’istanza di interpello presentata dalla Federazione congiuntamente con ASI Nazionale.
Ci puoi spiegare in modo semplice il contenuto della risposta di ADM all’interpello n. 942/2023?
In estrema sintesi, emerge come le Sale Lan che hanno adottato, concretamente, le misure in essere per i “circoli privati”, e rientrino quindi nell’articolo 86 del T.U.L.P.S. anziché nel 69 inerente ai luoghi aperti al pubblico, non sono soggette agli obblighi più rigidi previsti dall’ormai noto art. 110 del citato Testo Unico.
Al contempo, conferma che la competenza per i circoli privati non è di ADM, ma dell’Autorità di Pubblica Sicurezza territorialmente competente.
Possiamo desumere perciò che risolve una buona parte della vicenda LAN Gate?
È certamente un ottimo inizio. Personalmente ritengo che il vero valore di questo provvedimento sia rinvenibile nel fatto che, per la prima volta, viene posta l’attenzione tanto sul problema quanto su come risolverlo, dando gli strumenti agli operatori del settore per poter essere a norma, senza incertezze interpretative o l’adozione di formalità eccessivamente gravose. Resta vivo il tema per fiere ed attività in luoghi aperti al pubblico. Stiamo valutando come procedere anche in tal senso, ma Roma non è stata costruita in un giorno.
All’epoca del Lan Gate, la nostra testata fu la prima tra quelle di settore a parlare del caso, acquisendo una tua dichiarazione in qualità di esperto. A distanza di tempo, che opinione ti sei fatto della situazione?
Che dobbiamo cercare di assumere un approccio positivo e costruttivo rispetto a quanto accaduto. Questo è l’orientamento che emerse già durante il primo convegno di stampo accademico organizzato sul Lan Gate in seno e simbolicamente all’Università del Foro Italico e nel corso del quale, oltre a docenti universitari ed a rappresentanti delle istituzioni dell’avvocatura, intervennero i primi legali ad aver interloquito ufficialmente in quel contesto con ADM nonché alcuni rappresentanti di FIDE, Lega Esport e Comitato Promotore E-sports.
Dispiace constatare che mentre altri Paesi, europei e non, stanno investendo sul settore; l’Italia si muove con eccessiva premura, tale da assurgere a paura o diffidenza. Nonostante ciò, dobbiamo lavorare con le istituzioni per trasformare il tutto in un’opportunità per regolamentare, con la volontà di incentivare, gli esport in Italia, senza dimenticare però chi nel frattempo ne ha pagato il prezzo.
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