Pat Symonds: “uno degli obiettivi è di arrivare ad usare i piloti esports per testare i cambi al regolamento”
Pat Symonds, chief technical officer della Formula Uno, si è recentemente espresso sul mondo degli esports e sull’ormai collaudata proposta della F1 Esports Series, il campionato del mondo di Formula Uno corso sui simulatori.
In questa competizione militano le stesse scuderie che sono attive nel paddock dei vari circuiti del mondo durante i weekend di gara, che potrebbero presto vedere i loro migliori piloti impegnati a valutare la fattibilità di alcuni cambi al regolamento. Pare infatti che già dal 2020 uno degli obiettivi della Fia sia proprio quello di iniziare ad utilizzare i piloti della categoria esports per valutare l’effettiva possibilità di realizzare uno o più cambi al regolamento.
Nello specifico, Pat Symonds ha parlato dell’ipotesi (scartata per il 2020 ma evidentemente ancora in discussione per il 2021) di diminuire drasticamente lo spazio longitudinale che c’è tra due macchine in griglia di partenza, che dalla fine degli anni 80 è stato bloccato a 8 metri (una macchina di Formula Uno è lunga circa 5 metri, ndr).
L’analisi della fattibilità di questa cosa, sempre secondo le parole di Pat Symonds, ha bisogno non sono di una parte tecnica (per la quale con una modifica del genere si avrebbe un rischio altissimo di collisione tra le vetture) ma anche di una parte umana, ed in tal senso la speranza dello Chief Technical Officer è proprio quella di disporre dei piloti dotati di maggiore sensibilità per conoscere al meglio l’esito di una simulazione.
Questa non è stata l’unica proposta vagliata dalla Formula Uno per rinnovare il format delle sue gare…sembra infatti che tra quelle scartate (da due squadre, non è dato sapere quali) vi sia anche la partenza “reverse grid” (a griglia inversa, come accade in alcune formule cadette), per la quale alcune sessioni di qualifica sarebbero state sostituite con delle prove sprint