24 Ore di Le Mans virtuale: la Rebellion-Williams si aggiudica la corsa, problemi per la Ferrari
Lo scorso weekend è andata in scena la prima prova virtuale della 24 Ore di Le Mans, una gara corsa da moltissime star del motorsport e da altrettante blasonate Scuderie della Formula Uno, realizzata in “sostituzione” dell’omonima gara di endurance (annullata per il Covid-19) che si sarebbe dovuta svolgere sul circuito francese.
Al termine delle 24 ore di gara è stata la Rebellion Williams Esport a portare a casa il premio finale, squadra composta da Nikodem Wisniewski, Raffaele Marciello, Kuba Brzezinski e Louis Deletraz in grado di completare più giri di tutti durante la prova (al termine saranno per 371 le tornate completate) e di concludere con 17 e 23 secondi di vantaggio sui due equipaggio inseguitori.
Al secondo posto hanno infatti chiuso i Bykolles Burst Esport, mentre Rebellion completa il podio anche con l’equipaggio della sua auto numero 13, e con l’ottimo sesto posto ottenuto dall’equipaggio numero tre.
🏆 @RebellionRacing @WilliamsEsports wins the first ever VIRTUAL 24 Hours of Le Mans!
Congratulations to the drivers @LouisDeletraz | @Team_Rmarciello | @KubaBrzezinski | R. Wiesnewski@oreca #01 @FIAWEC @MSportgames pic.twitter.com/P45Ix0YIZK
— 24 Hours of Le Mans (@24hoursoflemans) June 14, 2020
Per quanto riguarda invece la classifica GTE, la categoria dove era presente anche la Ferrari (con 3 squadre, una delle quali capitanata da Leclerc) ed in cui a vincere è stata la Porsche Esports Team che completa 339 giri (le auto di questa categoria non sono comparabili con i prototipi di cui abbiamo parlato sopra) con il suo team composto da Nick Tandy, Ayhancan Guven, Joshua Rogers e Tomme Ostgaard e chiude con un giro di vantaggio sulla Aston Martin Racing.
La migliore Ferrari è quella numero 71 di Miguel Molina, David Perel, Danilo Santoro e Jordy Zwiers, che chiude al 35° posto generale (7° tra le GTE) a diversi giri di svantaggio dalla Porsche mentre le altre due vetture del cavallino rampante, per colpa anche di alcuni “bug” che hanno sfortunatamente colpito Giovinazzi mentre era alla guida della sua Ferrari, chiudono in 43° e 46° posizione.
I don't know if I should laugh or cry…
Finally managed to get back into the race, out of the pits and the car rolled on it's own pic.twitter.com/lKUfaffmj4— Charles Leclerc (@Charles_Leclerc) June 13, 2020
Anche se l’evento è stato davvero eccezionale ed emozionante, appare chiaro che ancora di strada da fare ce ne sia moltissima.
All’interno del competitivo esports la “disconnessione” o i bug che alterano la performance di un giocatore sono problemi che accadono estremamente di rado, mentre in questa competizione sono stati diversi i momenti di difficoltà, che speriamo comunque servano da esperienza per le prove che sicuramente verranno riproposte in futuro.