Adriana Chechik, dall’HARD al GAMING: “Twitch ed Epic Games non mi hanno permesso di giocare per il mio passato”
La nota ex-attrice di contenuti (hard) per adulti Adriana Chechik, ormai diventata streamer ed imprenditrice a tempo pieno, ha recentemente denunciato un comportamento vessatorio da parte di Twitch.
Orma più che una piattaforma di Gaming, Twitch sembrerebbe essere mutata in una piattaforma per l’intrattenimento, uno spazio comune in cui riunirsi con i fan ed interagire in diretta.
Esempi di questo nuovo “flow” dell’industria delle dirette streaming, sono anche personalità del nostro paese – un esempio su tutti quello di Valentina Nappi, ex-collega di Adriana Chechik, che tutt’ora porta avanti con discreto successo il proprio canale Twitch.
Adriana Chechik rifiutata da Twitch per i Rivals di Fortnite
In un video divenuto particolarmente virale nella notte tra ieri ed oggi, Adriana Chechik ha dichiarato come Twitch l’abbia trattata in maniera inaccettabile solo a causa del suo passato nell’industria dell’hard. Questo lo ‘sfogo’ con la sua chat avvenuto in diretta:
“Ci sono due tipo di processi di approvazione (per i Twitch Rivals ndr) attraverso i quali devi passare, onestamente non mi interessa se non vogliono che io ne parli. Il primo dei due processi per partecipare consiste nell’approvazione da parte della piattaforma e dell’organizzazione dei Twitch Rivals.”
“La seconda, invece, riguarda la compagnia che sta hostando l’evento (in questo caso Epic Games, visto che si trattava dei Rivals di Fortnite… e credo proprio che ieri loro abbiano deciso di non approvarmi a causa del mio ‘lavoro per adulti’.”
“Quindi per il mio passato sono stata buttata fuori dai Twitch Rivals. Per ora vado” – ha dichiarato Adriana Chechik prima di chiudere la live – “perché li vado a chiamare al telefono. Epic Games mi ha rifiutata per il mio passato. Va bene così, ci sono abituata, è ok.”
Una vicenda quella di Adriana Chechik che ha chiaramente diviso il web, ma che a parere di chi scrive è decisamente inaccettabile, soprattutto in un clima di esacerbata inclusività come quello costantemente sostenuto da Twitch.
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