Intervistato cheater di CS:GO: “VALVE ascoltami”
Un noto Streamer ha intervistato un cheater di CS: GO dopo il recente aggiornamento apportato al sistema di Anti Cheat presente in Counter Strike: Global Offensive.
La Trusted Mode, uscita lo scorso Luglio, ha aumentato secondo la maggior parte dei giocatori, di gran lunga il numero di Hacker.
Nonostante dunque la VALVE lotti da anni e duramente contro questa piaga, ancora non è riuscita a trovare una ben che minima soluzione a questa evenienza.
Intervistato cheater di CS: GO. “La VALVE dovrebbe ascoltarmi.”
Per questa occasione, il famoso Streamer di Counter Strike di nome Sparkles ha intervistato quello che nel gergo di gioco, viene chiamato “il Cheater”, anche se Kessie è un Hacker che sta cercando di combattere i suoi stessi simili, tramite la medesima arma da combattimento.
“Non mi sveglio la mattina con la paura di essere bannato. Lo vedo impossibile.” – Spiega – “La comunità degli imbroglioni, così li chiamiamo, ha creato delle applicazioni per poter manovrare quasi completamente il sistema di sorveglianza. Evitando così il ban del proprio account.”
Il sistema di Sorveglianza su Counter Strike prende il nome di Overwatch.
Viene concesso a tutti i giocatori che raggiungono un determinato numero di Competitive vinte, assieme al rank di Gold Nova.
E’ una modalità di gioco a parte che ti permette di scaricare una demo di una partita per controllare se una determinata persona reportata da altri utenti, stia usando Hack o meno.
Il tuo giudizio finale sarà quasi definitivo, e molto probabilmente deciderà le sorti di quell’account.
“Questo Software creato dalla comunità ci permette in primis di poter bandire quasi in automatico chiunque vogliamo.” spiega ancora Kessie – “Quando avviamo un Overwatch non possiamo accedere al profilo reale dei giocatori presenti in gioco. Penserete dunque che VALVE svolga tutto in anonimato, ma non è così. I nomi non vengono tenuti nascosti, e tramite le giuste applicazioni puoi vedere chi sta giocando, ed influenzare un BAN verso giocatori puliti.
Sarà possibile dunque fornire al gioco diversi ID rispetto a quelli posseduti dai giocatori sospetti, rubati ovviamente da altre persone.
In questo modo assolutamente discutibile, verrà influenzato completamente il sistema di sorveglianza, evitando dunque un ban al proprio account, ma facendo bannare chi non aveva comunque fatto niente.”
La situazione è più grave del previsto
Purtroppo questo sistema ormai in vigore da moltissimo tempo, ha portato moltissimi account puliti al ban.
Come ad esempio quelli di Jacob “Pimp” Winneche e Erik “fl0m” Flom, che sono stati permanentemente bloccati per 30 giorni. Noti Streamer vittime innocenti di questo sistema ormai alla deriva.
“VALVE dovrebbe in primo piano rendere veramente anonimi i casi di Overwatch.” – Conclude Kessie – “In modo che nessun file possa far risalire alla sorgente della partita.
Non sarà sicuramente una battaglia vinta, ma potrebbe permettere alla fine dei giochi, di vincere una guerra durata fin troppo.“