Warzone, Bridge ammette: “il cambio al TTK non favorirà i giocatori più scarsi”
Warzone TTK – La dettagliata intervista che il Creative Lead di Warzone Josh Bridge ha rilasciato un paio di giorni fa al celebre TeeP è colma di interessanti spunti. Dopo aver anticipato che stanno lavorando sulle ranked, ed anche sulla rotazione delle mappe, Josh Bridge ha svelato un interessante dettaglio riguardo alle discussioni interne al team rispetto al TTK.
Come noto, con l’ultima patch è stata aumentata la vita generale di tutti gli operatori.
I punti base passano quindi da 100 a 150, di fatto come se ogni operatore avesse una “corazza extra” invisibile. Comprendendo nel conteggio anche i 150 punti garantiti dalle 3 piastre (50 punti ognuna, ndr) arriviamo ad un massimo di 300 punti vita totali (mentre prima erano 250 ovvero 100 base + 150 delle corazze).
Questo aumento della vita comporta simultaneamente una maggiore difficoltà nel riuscire a killare gli avversari, ma anche una maggiore chance di sopravvivenza quando ci troviamo sotto al fuoco nemico. Già, ma è sempre cosi?
Tanti giocatori, specialmente quelli alle prime armi e quelli meno “skillati”, hanno da sempre condannato l’aumento del TTK. Questi player hanno sempre ritenuto il bassissimo TTK di Warzone un qualcosa di molto positivo rispetto al TTK spaventosamente più alto che era invece presente su Apex.
Aumentare il TTK va effettivamente a diminuire quegli episodi in cui a vincere uno scontro è il giocatore più scarso. Con un TTK basso, anche un giocatore molto scarso può riuscire a mettere la firma su delle kill. Pensiamo ad esempio a quelle situazioni in cui un giocatore esperto viene colto di sorpresa da un nemico appostato: i tempi di reazione devono essere straordinariamente bassi per controbattere al fuoco nemico.
Con 50 punti vita in più, rispondere al fuoco nemico è oggi più semplice, anche quando subiamo un imprevedibile agguato.
Le conclusioni sulla questione di Josh Bridge
Lo sviluppatore di Raven ha quindi ammesso che quello dell’aumento del TTK non è stato un intervento preso a cuor leggero. Applicando i 50 punti vita in più, i devs erano assolutamente consapevoli che avrebbero introdotto qualcosa di sfavorevole per i giocatori più scarsi.
“La preoccupazione che abbiamo sempre avuto” ha spiegato Bridge “è che più aumenti il TTK, più alzi il tetto delle abilità”. “I giocatori più scarsi, molto semplicemente, non possono eliminare i giocatori migliori perché ci sono troppi punti vita da eliminare“.
Sull’argomento ha poi proseguito: “È qui che il TTK veloce dà la speranza che un giocatore poco qualificato possa ottenere una kill“, di fatto confermando l’idea per la quale il TTK basso è così com’è per aiutare i giocatori meno abili ad ottenere qualche uccisione.
TTK maggiore = Warzone più meritocratico
Avere un TTK maggiore non vuol dire andare ad “accontentare gli streamer” ed i giocatori più forti per facilitarli nelle kill. Questa è semplicemente una baggianata.
Avere un TTK maggiore significa solamente rendere più meritocratico il gameplay di Warzone, favorendo i giocatori più bravi e con maggiori capacità (come è giusto che sia d’altro canto).
Warzone, il team di sviluppo al lavoro sulla ROTAZIONE DELLE MAPPE!
Cosa ne pensate di queste dichiarazioni di Josh Bridge? Come vi state trovando in questi giorni con il cambio dei punti vita sul battle royale? La discussione, come sempre, è assolutamente aperta!
- Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Clicca qui per entrare su Facebook – Clicca qui per seguire la community su Instagram)
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