Giian ed il video su “Whitelist”, “VPN” e “BOT LOBBY” di Warzone: cosa ha scoperto
Warzone VPN & Whitelist – Il celebre content creator italiano Giian ha rilasciato di recente un nuovo interessantissimo video, in cui cerca di fare chiarezza riguardo al discorso “Whitelist“, ma anche su quello relativo al funzionamento delle VPN.
Partiamo da un presupposto: su Warzone siamo nel bel mezzo di un periodo “Hackusation“. Una parte, anche molto considerevole, dei giocatori di Warzone considera tutti (o quasi) i PRO ed i content creator dei cheater/imbroglioni.
Questo succede solitamente per due motivi: poca conoscenza delle meccaniche di gioco; rosicare perché non si riesce a replicare ciò che questi pro riescono a fare in partita. Certo il problema dei cheaters esiste su Warzone, cosi come anche quello degli imbroglioni, e di quelli che utilizzano le VPN per trovare delle partite più facili.
Questo però non fa di tutti i giocatori che hanno più di 1.50 di K/D degli imbroglioni.
Warzone – VPN per tutti, e VPN “Premium”
Proprio parlando delle VPN, l’inchiesta fatta da Giian su You Tube ha messo in luce un “glitch” che sembra favorire ancora di più i giocatori che ne abusano. Come noto le VPN sono dei programmi che servono a farci entrare su lobby differenti da quelle della nostra regione, nelle quali si tendono a trovare giocatori con un K/D più basso.
Secondo chi ha però potuto provare Warzone con le VPN questo è in parte un falso mito. E’ vero che si incontrano più facilmente delle BOT Lobby, ma non sembra essere una costante come invece molti sono portati a pensare.
Di tutt’altra natura sono poi le VPN Geo-Location di cui porta testimonianza diretta proprio Giian. Questa specie di “VPN PREMIUM” applicherebbe un filtro aggiuntivo per la selezione delle lobby, che manderebbe totalmente in crash lo SBMM, il sistema usato da Activision per creare sempre delle lobby bilanciate.
Il servizio è di quelli costosi, visto che 30 giorni di “Lobby BOT” assicurate costano poco meno di 14 Dollari. Cosa non si è disposti a fare (ed a pagare), pur di non giocare onestamente…
La testimonianza di Bloo sulla presunta Whitelist
Ma non è tutto, perché Giian nel video riporta anche l’importante testimonianza rilasciata pochi giorni fa dal celebre FaZe Bloo, giocatore sotto contratto con il FaZe Clan.
FaZe Bloo ha infatti riportato in auge tutta la discussione attorno alla “whitelist“, ovvero la presunta lista di streamer/content creator che godono di un trattamento di riguardo quando si tratta di entrare in una lobby.
Bloo sostiene che da quando ha ottenuto la partnership con Call of Duty entra solo su lobby molto scarse, con un K/D medio di 0.70 o peggio. Sempre secondo Bloo questa sarebbe una pratica di Activision per aiutare i content creator a svolgere il loro lavoro ed a produrre contenuti di successo.
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Sempre Bloo ha però anche spiegato che per questo motivo è stato interdetto dall’essere l’host di un party in qualsiasi torneo, proprio perchè altrimenti il suo team sarebbe troppo avvantaggiato rispetto agli altri partecipanti.
Tutto questo, lo ripetiamo, non prova nulla, è e resta solamente la testimonianza diretta di una persona che potrebbe essere molto ben informata sui fatti. Certo Activision dovrebbe fare chiarezza il prima possibile sulla questione, anche solo per l’enorme scena competitiva che è nata online attorno a questo titolo.
Il video di Giian sull’argomento
Ma quindi, quale soluzione possiamo sperare?
Tutti questi problemi derivano da una sola ed unica questione…inutile girarci troppo attorno: se ci fossero le ranked, tutte queste polemiche manco esisterebbero. Le lobby unranked di Warzone diventerebbero delle meravigliose “giungle” casuali, con tutta la scena competitiva e dei tryharder che si sposterebbe in blocco nelle lobby ranked.
Non esisterebbero più problemi di record, “Bot Lobby“, “VPN” e chi più ne ha più ne metta…
Solo questa, dal mio personale punto di vista, può essere la strada che ci condurrà verso un clima su Warzone meno tossico, meno popolato (almeno) da questo tipo di imbroglioni, e certamente anche meno impregnato di “hackusation“…
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Voi cosa ne pensate community? La discussione, come sempre, è aperta!
- Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Clicca qui per entrare su Facebook – Clicca qui per seguire la community su Instagram)
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