Lo stato della California intenta una causa per discriminazioni sessuali contro Activision Blizzard

Lo stato della California intenta una causa per discriminazioni sessuali contro Activision Blizzard

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Dagli Stati Uniti giungono notizie davvero molto negative per Activision Blizzard, con la nota azienda sviluppatrice di alcuni dei videogiochi più belli e giocati di sempre che dovrà tenersi pronta a difendersi in tribunale contro lo Stato della California.

Lo stato californiano, attraverso il dipartimento “Dept Fair Employment & Housing“, pare infatti abbia intentato causa ad Activision Blizzard per “abusi sessuali” consumati sul posto di lavoro a danno delle dipendenti donne, con le accuse che parlano di un atteggiamento aziendale maschilista e tipico delle confraternite, e di diseguaglianze sugli stipendi in base al sesso.

Su Bloomberg, la fonte da cui sono state estrapolate tutte queste informazioni, si parla esplicitamente di “frat boy workplace culture“, un’accusa gravissima, specialmente se si considera che è stata avanzata in uno degli stati più progressisti degli Stati Uniti.

Lo stato della California ha inoltre parlato di reiterate situazioni di forte discriminazione e di molestie vere e proprie, al punto che, sempre secondo quanto riportato dai dipendenti statali che seguono la causa (e quindi da Bloomberg, che ribadiamo essere la fonte unica di questa tragica vicenda), una dipendente dell’azienda si sarebbe tolta la vita durante un viaggio aziendale con il suo supervisore (uomo, ndr): la causa sostiene che la dipendente abbia subito svariate molestie sessuali all’interno dell’azienda in precedenza.

Sempre l’accusa dello stato sostiene inoltre che i dipendenti di sesso maschile di Bizzard abbiano condiviso contenuti sessualmente espliciti durante le feste di lavoro (non è chiaro se le foto in questione siano di una o più dipendenti donna dell’azienda, ma il riferimento che viene fatto su Bloomberg è abbastanza chiaro, ndr), e che durante le indagini avrebbero scoperto che alcuni dei dipendenti di Blizzard farebbero grande uso di alcolici durante le ore di lavoro.

I dettagli della causa:

Causes of Action: Employment discrimination because of sex; retaliation; failure to prevent discrimination and harassment; unequal pay.
Relief: Compensatory damages; punitive damages; unpaid wages; injunctive relief; declaratory relief; equitable relief; pre-judgment interest; attorneys’ fees; costs.
Attorneys: Internal counsel represents the Department of Fair Employment and Housing.

The case is Calif. Dep’t of Fair Emp. & Housing v. Activision Blizzard Inc., Cal. Super. Ct., No. 21stcv26571, 7/20/21.

La risosta di Activision Blizzard al Dept Fair Employment & Housing

Non si è ovviamente fatta attendere la risposta di Activision Blizzard, che con un lungo comunicato stampa ha descritto come “vergognose” le accuse del Dept Fair Employment & Housing, ed ancor più grave il fatto che il DFEH abbia menzionato il tristissima vicenda relativa al suicidio di una loro dipendente.

Blizzard non ci è andata affatto per il sottile, ed all’interno della risposta (che troverete in forma integrale ed originale poco sotto), ribadisce che prendono “molto sul serio ogni accusa e indaghiamo su tutte le affermazioni. Nei casi relativi a cattiva condotta, abbiamo agito al fine di risolvere il problema” ed ha poi proseguito “il DFEH include descrizioni distorte, e in molti casi false, del passato di Blizzard. Siamo stati estremamente collaborativi con il DFEH durante tutta la loro indagine, fornendo loro dati e tantissimi documenti, ma si sono rifiutati di informarci sui problemi che avevano scovato. Erano tenuti per legge ad indagare e ad avere delle discussioni in buona fede con noi per comprendere meglio e risolvere eventuali reclami o dubbi prima di avviare un contenzioso, ma non lo hanno fatto”.

Blizzard a questo punto rimarca il fatto che da parte del Dipartimento non ci sia stata alcuna collaborazione o voglia di discutere eventuali incongruenze, e che si sono invece “affrettati a presentare una denuncia imprecisa, come dimostreremo in tribunale. Siamo disgustati dal comportamento riprovevole del DFEH di trascinare nella denuncia il tragico suicidio di una dipendente la cui scomparsa non ha alcuna pertinenza con questo caso, senza avere alcun riguardo anche nei confronti della sua famiglia in lutto”.

Non manca anche la stoccata politica, infatti nel documento possiamo leggere Blizzard che dichiara: “Anche se riteniamo che questo comportamento sia vergognoso e poco professionale, purtroppo è un chiaro esempio di quale sia stato il loro atteggiamento nel corso dell’indagine. È questo tipo di comportamento irresponsabile da parte di burocrati statali irresponsabili che stanno spingendo molte delle migliori aziende dello Stato ad andare via dalla California”.

Da entrambi i lati le accuse sono quindi gravissime e molto preoccupanti, ed andranno dimostrate nelle sedi opportune.
Non appena disponibili, provvederemo a pubblicare eventuali aggiornamenti, ovviamente con la speranza che il tutto possa essere chiarito nel più breve tempo possibile.

Il comunicato integrale di Blizzard

We value diversity and strive to foster a workplace that offers inclusivity for everyone. There is no place in our company or industry, or any industry, for sexual misconduct or harassment of any kind. We take every allegation seriously and investigate all claims. In cases related to misconduct, action was taken to address the issue.

The DFEH includes distorted, and in many cases false, descriptions of Blizzard’s past. We have been extremely cooperative with the DFEH throughout their investigation, including providing them with extensive data and ample documentation, but they refused to inform us what issues they perceived. They were required by law to adequately investigate and to have good faith discussions with us to better understand and to resolve any claims or concerns before going to litigation, but they failed to do so. Instead, they rushed to file an inaccurate complaint, as we will demonstrate in court. We are sickened by the reprehensible conduct of the DFEH to drag into the complaint the tragic suicide of an employee whose passing has no bearing whatsoever on this case and with no regard for her grieving family. While we find this behavior to be disgraceful and unprofessional, it is unfortunately an example of how they have conducted themselves throughout the course of their investigation. It is this type of irresponsible behavior from unaccountable State bureaucrats that are driving many of the State’s best businesses out of California.

The picture the DFEH paints is not the Blizzard workplace of today. Over the past several years and continuing since the initial investigation started, we’ve made significant changes to address company culture and reflect more diversity within our leadership teams. We’ve updated our Code of Conduct to emphasize a strict non-retaliation focus, amplified internal programs and channels for employees to report violations, including the “ASK List” with a confidential integrity hotline, and introduced an Employee Relations team dedicated to investigating employee concerns. We have strengthened our commitment to diversity, equity and inclusion and combined our Employee Networks at a global level, to provide additional support. Employees must also undergo regular anti-harassment training and have done so for many years.

We put tremendous effort in creating fair and rewarding compensation packages and policies that reflect our culture and business, and we strive to pay all employees fairly for equal or substantially similar work. We take a variety of proactive steps to ensure that pay is driven by non-discriminatory factors. For example, we reward and compensate employees based on their performance, and we conduct extensive anti-discrimination trainings including for those who are part of the compensation process.

We are confident in our ability to demonstrate our practices as an equal opportunity employer that fosters a supportive, diverse, and inclusive workplace for our people, and we are committed to continuing this effort in the years to come. It is a shame that the DFEH did not want to engage with us on what they thought they were seeing in their investigation.”

 

Cosa ne pensate community?

La discussione, come sempre, è aperta!

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Fonte: Bloomberg

Trovato un inquietante easter egg nella folle mode Get High di Call of Duty

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23/04/2024 16:37 di Marco "Stak" Cresta
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Easter Egg & Call of Duty – Nel corso dell’evento “Falla girare” di Warzone e MW3, è stata aggiunta nella playlist multiplayer la modalità folle “Get High” (in italiano “Al Settimo cielo”, ndr).

In questa, i giocatori si ritrovavano protagonisti in una vera e propria corsa a ostacoli in stile parkour… Il tutto all’interno di uno scenario psichedelico fatto di luci e neon di tutti i colori. Oltre a riuscire a restare all’interno del percorso, l’obiettivo dei giocatori era quello di conquistare il maggior numero di punti (e la maggior altezza possibile) oltre che di arrivare ai 282 metri di altezza.

Anche se l’evento Falla Girare dovrebbe durare ancora per un giorno, la mode Al Settimo Cielo non è più disponibile nella playlist. Non sappiamo se verrà reintrodotta nell’arco delle prossime ore, anche se al momento della scrittura di questo articolo non sono state condivise informazioni in merito dagli sviluppatori.

Oltre all’indubbia originalità, questa mode è divenuta celebre tra i giocatori di COD anche per un altro motivo… Legato in particolare ad un easter egg che è stato nascosto proprio all’interno di Get High.

L’easter egg nascosto nella mode parkour di Call of Duty

There’s an Easter Egg in Get High
byu/HypnotoMan inModernWarfareIII

A circa 214 metri di altezza infatti, un giocatore ha casualmente scoperto una stanza segreta, imbattendosi in modo del tutto involontario in un piccolo passaggio “sotto la mappa”. Una volta entrato, si è quindi ritrovato in una stanza buia, con un televisore acceso e lo scheletro di un essere umano su di un divano davanti a questo.

Non sappiamo purtroppo quale sia il riferimento in questo caso…. Ne tantomeno cosa volessero “comunicare” i devs con questo easter egg. Nel caso però “Al settimo cielo” venisse ripristinata per qualche ora nel tardo pomeriggio, e voleste andare in prima persona a far visita allo scheletro… Ora sapete dove si trova!

Il gameplay “pazzo” di Al Settimo Cielo – Modern Warfare 3 

Cosa ne pensate di questa mode estremamente particolare community? Fatecelo sapere con un commento sul gruppo!

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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Il prossimo Call of Duty Black Ops sarà “unico”: “4 anni di ciclo di sviluppo”

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22/04/2024 19:51 di Marco "Stak" Cresta
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Speciale Black Ops Gulf War – Stando alle ultimissime novità svelate dai leaker, il prossimo Call of Duty sarà assolutamente eccezionale, e lo sarà per almeno uno specifico motivo.

Sembra infatti che a differenza degli altri titoli del franchise, il prossimo Black Ops Gulf War avrà un’eccezionale durata a livello di sviluppi.

In particolare, il titolo di Call of Duty 2024 potrebbe continuare a ricevere costanti aggiornamenti per un periodo di ben 4 anni, arrivando quindi fino al prossimo 2028.

L’attuale Modern Warfare, con il titolo numero 2 e numero 3 usciti nel 2022 e 2023 ha ricevuto un totale di ben due anni di sviluppo diretto. In sostanza questa situazione potrebbe andare a “raddoppiare” con il prossimo Black Ops Gulf War… Per grande entusiasmo degli appassionati alla serie.

Aggiornamento 23/04: Se invece il leaker dovesse riferirsi unicamente al “ciclo di sviluppo” del nuovo gioco, e quindi non anche alla fase successiva al lancio, questo significherebbe che i devs sarebbero a lavoro su Black Ops Gulf War dal 2020. Non è esplicitamente chiaro il senso della frase del leaker. Ma stiamo investigando per fugare ogni dubbio. Ringraziamo i nostri attentissimi lettori che ci hanno fatto notare le “lacune” che caratterizzavano l’articolo. 

Le ultime dei leaker su Call of Duty Black Ops Gulf War

Non solo questo però, visto che sempre i leaker hanno voluto fornire nuove indiscrezioni riguardo agli sviluppatori che guideranno, e che stanno guidando in questo momento, il progetto Gulf War.

Questi sono i devs di Treyarch, azienda controllata da Activision che si è già occupata in passato di tutti gli altri Black Ops.

Cosa ne pensate di questa informazione community? Ricordiamo che scopriremo presto nuove informazioni sul prossimo Black Ops Gulf War durante l’Xbox Showcase previsto per l’inizio del mese di Giugno. Troverete qui altri dettagli.

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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Torrette SAM, Napalm e altro in arrivo con Black Ops Gulf War

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17/04/2024 17:10 di Marco "Stak" Cresta
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Speciale Black Ops Gulf War – Stando alle ultimissime dichiarazioni dei leaker, con il prossimo Call of Duty dovremmo assistere al ritorno di tantissimi scorestreaks (o “serie di punti”) del passato!

In particolare, da qualche ora circola in rete un’immagine nella quale sono presenti i “presunti” bonus scorestreaks in arrivo con Black Ops Gulf War… Prossimo titolo della serie COD il cui lancio è previsto per il mese di Ottobre.

Bene, secondo queste fonti, in futuro assisteremo al ritorno della RC XD, la “macchinina radiocomandata” ricolma di C4… Ma anche della Torretta SAM, del bombardamento al Napalm e di svariati attacchi aerei tra caccia, elicotteri da combattimento ed aerei spia.

Non solo questo però, dato che i leak parlano anche della Nuke (ma questo contenuto non ci sorprende), e di un “gas strike”, presumibilmente un missile o una bomba che andrà a sprigionare del gas altamente tossico nelle vicinanze dell’esplosione.

Il post dei leaker su Black Ops Gulf War

Ricordiamo che tutte queste informazioni sono ancora parziali e non ufficiali, e potrebbero quindi variare (in parte, o del tutto) rispetto ai contenuti che verranno effettivamente rilasciati una volta che il gioco sarà disponibile.

Seguiranno nuovi aggiornamenti sulla questione, ed in generale su tutto ciò che concerne il nuovo Call of Duty.

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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