Andiamo ad intervistare il capitano del team iDomina AoV, Michele “Wakers” Scarciglia
Questo team si é aggiudicato la ESL Arena of Valor Community Cup di questa domenica.
Gli iDomina si sono aggiudicati questa domenica la ESL Arena of Valor Community Cup. Questi ragazzi molto talentuosi sono passati proprio oggi sotto la multigaming, ma fino ad ora si trattava di un team indipendente chiamato Freedom Team. Questa squadra è la prima italiana di sempre ad aggiudicarsi un torneo ESL di questo titolo, ed abbiamo voluto chiedere al capitano Michele “Wakers” Scarciglia qualche impressione sul torneo e sul gioco.
Siete il primo team italiano che vince questo torneo. Come ci si sente?
La vittoria in questo torneo è una vittoria sia per l’Italia che per il nostro team, soprattutto perché abbiamo creato questo team da poco. Questa è la dimostrazione che anche in Italia se ci si impegna si può fare qualcosa anche senza un coach e senza uno sponsor, ci vuole solo molto impegno e molta dedizione, oltre a molto tempo. Serve molto tempo libero per mettersi sotto e vincere un torneo ESL perché, per quanto non abbiano partecipato i team più forti, comunque c’erano team del calibro degli Arctic Gaming o gli ILOGIK che erano nella top 8 del torneo scorso. Siamo molto contenti di essere riusciti a batterli.
Quali sono i vostri punti di forza e di debolezza come team?
Il nostro punto di forza è sicuramente quello di sapere sempre quando sbagliamo e riuscire in tutte le circostanze a motivarci l’uno con l’altro. Se un nostro compagno di squadra si trova in difficoltà e non riesce a giocare al meglio cerchiamo sempre di motivarlo e di aiutarlo come un team. In questo team abbiamo una coesione grandissima tra noi e siamo molto affiatati, e questa è secondo me la nostra migliore qualità. La nostra grande debolezza è che non riusciamo ad essere sempre costanti. Molto spesso non riusciamo ad allenarci tutte le sere, anche se ci mettiamo sempre d’accordo, e questo può causare delle incomprensioni o delle tattiche non eseguite alla perfezione da tutti i membri del team. Ma anche su questo stiamo lavorando!
Un altro team italiano era presente, gli Outplayed. Come vi sono sembrati?
Gli Outplayed sono probabilmente la gilda più longeva che esiste su Arena of Valor e sono molto uniti. Hanno giocato molto bene anche se hanno perso contro il Team Roa, ma dobbiamo che i Roa, che sono arrivati in finale con noi, sono formati da tre o quattro Conquistatori. I Conquistatori sono i migliori 50 giocatori del server EU, e quindi sono molto ma molto forti. Gli OP sono cresciuti molto bene ma non sono ancora al livello di poter battere un team così forte. Penso che con un po’ di impegno possono tranquillamente arrivare a vincere, perché sono sulla buona strada.
Avete affrontato molti team forti. Di chi avevate più paura?
Il team di cui avevamo più paura è sicuramente quello degli ILOGIK, che abbiamo incontrato nella seconda partita. Ricordiamo che gli ILOGIK non erano presenti al completo, ma due giocatori erano assenti e sostituiti con delle riserve. Averli battuti conta comunque tanto, perché questo team è stato una delle icone in questo torneo per tutto l’inizio del 2018. Averli battuti ed aver sconfitto subito dopo gli Arctic Gaming, anch’essi un’icona dato che sono entrati nella top 8 europea all’inizio di quest’anno. Tre o quattro mesi fa non saremmo stati in grado di batterli, anzi li temevamo e non riuscivamo proprio a competere con queste persone, ma ora li abbiamo sconfitti in un torneo ESL e continueremo a competere.
Quanto sta andando Arena of Valor in Italia? Pensi che avrà futuro nel nostro paese un MOBA per smartphone?
In Italia sta crescendo, ma c’è molto scetticismo. Nel nostro paese va molto LoL, ovviamente su pc, ed andare a giocare un MOBA su mobile non è ancora ben visto da tutti. Questa cosa sta andando via col tempo, e mano a mano molte più persone si stanno affacciando a questo gioco. Per me ci vuole solo del tempo per metabolizzare questo fatto che il mobile non è solo “un giochino” come dicono molti ma è un esport a tutti gli effetti. Con tornei che hanno montepremi da mezzo milione o un milione di euro non possiamo che non considerarlo un esport vero e proprio.
Quali sono i piani per il futuro?
Per me personalmente i piani per il futuro sono molto alti. Lo dico chiaramente, sto dando il massimo, sto streammando i tornei per introdurre e per far capire ai giocatori quanto sia importante il competitivo e quanto sia importante l’esport. Per quanto riguarda il team, quello a cui puntiamo sono i mondiali, come qualsiasi altra squadra, per due punti fondamentalmente: innanzitutto vogliamo dimostrare che l’Italia ha le capacità per farlo, visto che ora abbiamo questo primato. Come seconda cosa, partecipare ai mondiali vuol dire attirare anche l’attenzione di sponsor e multigaming (questa risposta è stata data prima dell’ingresso in iDomina) e questo ci da anche l’opportunità di guadagnare qualcosa in termini sia economici che di riconoscimento. Ci stiamo impegnando moltissimo per arrivare ai mondiali, e non vediamo l’ora di giocare tutte le nostre carte.
Ringraziamo Wakers, e attendiamo con ansia il nuovo torneo di AoV organizzato da ESL, in programma per domenica 12 agosto.