Cosa rende un videogioco un esport? La parola ai Publisher!
Attraverso la pubblicazione di una nuova nota stampa, le Associazioni che rappresentano l’industria del videogioco hanno fatto sapere quelli che, dal loro punto di vista, sono i principi cardine che dovrebbero caratterizzare ogni titolo esport che si rispetti.
Tra i compilatori della lista ci sono ovviamente AESVI (Associazione che rappresenta la categoria in Italia), la statunitense ESA, l’Associazione del Regno Unito UKIE, quella canadese ESAC, e l’associazione che tutela la categoria per l’intero continente europeo (chiamata ISFE).
La finalità del progetto sarà quella di assicurare che tutti i soggetti coinvolti negli esports, compreso il grande pubblico, conoscano i capisaldi del settore. Il rispetto, l’inclusività, la sicurezza, l’integrità e il fair play, tutti elementi cardini supportati da una serie di considerazioni che ora vedremo più dettagliatamente.
I 5 principi cardine
SICUREZZA E BENESSERE
Ogni titolo esport dovrà avere delle competizioni sicure in cui tutti avranno il diritto di partecipare. Per i publisher sono vietati, in generale ma in particolar modo in questo ambiente, ogni genere di linguaggio o comportamento violento che precludano il benessere delle persone.
INTEGRITÀ E FAIR PLAY
Un altro principio cardine è quello relativo al Fair Play. Sono assolutamente proibite azioni che incoraggiano l’hacking, o comportamenti ingannevoli e disonesti.
RISPETTO E INCLUSIVITÀ
Gli esports vogliono promuovere il rispetto tra gli avversari e tra i compagni di squadra in maniera più inclusiva possibile. Sono quindi assolutamente vietate forme di qualsivoglia razzismo. Che sia basato sul genere, sulla razza, sull’orientamento sessuale, sulla fede religiosa o sulle idee politiche la questione non cambia. I publisher vogliono (per fortuna, aggiungiamo noi) un ambiente aperto ed accogliente con tutti.
ATTITUDINE AL GIOCO POSITIVA E PROPOSITIVA
Quinto cardine su cui deve basarsi un titolo esport è che al suo interno venga stimolata un’attitudine positiva e propositiva nei confronti dei soggetti protagonisti. Gli esports possono e devono quindi essere uno slancio per le persone interessate a parteciparvi. Devono permettere a tutti di sviluppare la propria attività nel miglior modo possibile.
Come potrete facilmente notare, questi 5 capisaldi non sono certamente una novità nell’ambiente dato che dovrebbero essere già scontati ed imprescindibili.
Fa certamente piacere però vedere come le associazioni di categoria stiano iniziando a dialogare tra loro al fine di mettere ordine nel caotico mondo esportivo. Tutto ciò nella speranza che un giorno vengano fatti anche dei passi in avanti rispetto alle regolamentazioni ed alla difficile questione della “decentralizzazione” dello show.
Nella stragrande maggioranza delle discipline esportive al momento vi sono infatti solamente competizioni che vedono protagoniste poche e blasonate (oltre che ricchissime) realtà. Guardiamo ad esempio a Overwatch o Call of Duty. I due titoli hanno svariate centinaia di milioni di giocatori in tutto il mondo, ma che al momento possono vantare pochissime squadre nelle varie realtà nazionali (con conseguente poco spazio per i giovani talenti).
Cosa ne pensate community? Quale altro punto avreste aggiunto a quelli sopracitati riguardo i titoli esports?
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